Aci Europe presenta il rapporto sul traffico dei voli aerei europei relativo al terzo trimestre (Q3) del 2023. Nel periodo di picco per i voli aerei in Europa il traffico passeggeri è cresciuto del +12,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo aumento, nonostante le tariffe dei voli aerei più elevate e le pressioni inflazionistiche, evidenzia una performance di crescita negli aeroporti europei complessivamente solida.
Il traffico voli nel terzo trimestre 2023, rispetto ai livelli pre-pandemici (terzo trimestre 2019), è rimasto invece al -3,1%. In miglioramento nonostante il segno negativo: nella prima metà dell’anno l’indicatore era -7,7%. Tra i dati messi in evidenza dall’indagine spicca il risultato ottenuto da Londra Heathrow, che ha superato per la prima volta le performance di traffico del 2019. Inoltre, oltre il 48% degli aeroporti europei ha raggiunto i volumi di traffico pre-pandemia. Il mercato dell’Ue ha mostrato quindi forza nel suo complesso, ma esistono e permangono disparità tra i vari Paesi. Gli aeroporti regionali hanno superato quelli principali, registrando una crescita del traffico passeggeri.
Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI EUROPE, ha commentato: “L’alta stagione ha portato gli aeroporti europei sempre più vicini ad una piena ripresa del traffico passeggeri, con una domanda che ha ampiamente sfidato le pressioni inflazionistiche, tariffe aeree molto più alte e tensioni geopolitiche. Ma al di là dei dati positivi, ci sono state variazioni significative nelle prestazioni del traffico nei diversi mercati. Questi riflettono l’impatto della guerra in Ucraina e, più in generale, i cambiamenti strutturali nel mercato dell’aviazione. La domanda leisure la fa da padrone, ancora prevalentemente focalizzata sulle rotte intra-europee e transatlantiche, e in gran parte guidata dall’espansione della capacità dei vettori low cost. Questa situazione del mercato dell’aviazione comporta una maggiore pressione competitiva e continue sfide finanziarie per gli aeroporti. A differenza delle compagnie aeree che hanno esercitato il loro potere di determinazione dei prezzi e registrato profitti record, gli aeroporti stanno ancora lottando per riflettere le pressioni inflazionistiche sui loro diritti d’utenza, e la loro redditività rimane al di sotto di quanto necessario per soddisfare le esigenze di investimento”.
A differenza dei major, gli aeroporti regionali hanno superato i volumi di traffico passeggeri del terzo trimestre 2019, registrando una crescita media del +4%. Tuttavia, ci sono state differenze sostanziali nelle prestazioni tra gli aeroporti regionali. Quelli che servono destinazioni turistiche e si affidano a vettori low cost hanno registrato volumi di passeggeri che hanno superato i livelli pre-pandemia (terzo trimestre 2019), con molti record assoluti. Esempi degni di nota includono Trapani (+378%), Perugia (+194%), Zara (+155,7%), Tirana (+114,9%), Kutaisi (+107,4%) e Samarcanda (+99,9%).
Dopo essere stato collocato al terzo posto nel primo semestre del 2023, nel terzo trimestre l’aeroporto dell’Umbria sale quindi al secondo posto tra gli scali europei con un traffico annuo sotto i cinque milioni di passeggeri grazie ad una crescita del +194% rispetto al Q3 del 2019.
Foto: Redazione Umbria Social
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