Si è tenuta nella mattinata di venerdì 13 ottobre a palazzo Donini una riunione, richiesta nei giorni scorsi dalla Presidente della Regione, Donatella Tesei, alla quale hanno partecipato l’Amministratore Delegato di Busitalia Stefano Bonora, l’assessore regionale ai trasporti, Enrico Melasecche, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, il Magnifico rettore dell’Università di Perugia, Maurizio Oliviero, il Direttore Generale dell’Università per Stranieri, Giuliano de Stefani, il commissario straordinario Adisu, Luigi Rossetti.
Il tema dell’incontro è stato la convenzione per gli abbonamenti a favore degli studenti universitari. Dalla discussione è emersa la volontà delle Istituzioni a proseguire con la sperimentazione messa in atto lo scorso anno, addirittura ampliata ad una visione prospettica più ampia e di lungo termine, alla luce dell’alta valenza dell’iniziativa dal punto di vista del diritto allo studio, della coesione sociale nonché della sostenibilità ambientale.
Busitalia – nell’ottica di un rinnovo della collaborazione – ha già deciso di estendere la validità dell’abbonamento a tutto ottobre 2023, nonostante la scadenza fosse prefissata per settembre scorso. I presenti hanno convenuto di demandare a un tavolo tecnico, da tenersi nei prossimi giorni, l’individuazione della quantificazione della proposta economica di Busitalia per il rinnovo della convenzione in essere, essendo emersa durante l’incontro una ampia diversità di stime tra Enti committenti e Busitalia. Il tavolo dovrà anche delineare in generale i contenuti ed i termini della nuova convenzione, nonché la ripartizione degli impegni economici residui derivanti dalla sperimentazione dell’anno trascorso.
La Presidente Tesei ha espresso, congiuntamente al Comune, alle due Università e ad Adisu, la volontà di proseguire nella convenzione, chiedendo però a Busitalia di fare la propria parte anche in punto economico, proprio alla luce della valenza sociale della convenzione stessa che va anche al di là di calcoli numerici ed economici di tipo aziendalistico, che comunque le Istituzioni hanno confutato.
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