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Assisi, la sorella del giudice Falcone in visita alla Basilica di San Francesco

Venerdì 28 aprile l'incontro e dialogo con la comunità dei frati minori conventuali del Sacro Convento

Il prossimo venerdì 28 aprile Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone, si recherà nella Basilica di san Francesco in Assisi per sostare in preghiera presso la tomba del Santo e dialogare con la comunità dei frati minori conventuali del Sacro Convento. La visita si terrà a margine dell’evento promosso da Rai Umbria “Legalità, ripartiamo dai territori” presso l’aula magna dell’Università degli Studi di Perugia.

Fra Giulio Cesareo, OFMConv, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento di Assisi, ha dichiarato: “Per noi frati è una grande gioia e un grande onore poter accogliere Maria Falcone. Trent’anni fa suo fratello – il giudice Giovanni – è stato ucciso in un attentato mafioso per la sua lotta per la giustizia e la legalità, che sono le condizioni imprescindibili per la libertà, lo sviluppo e la pace. La mafia è infatti il contrario della giustizia, l’opposto della pace, è l’idolatria della violenza, del potere e del denaro e la sistematica violazione della dignità umana e della libertà delle persone”.

Papa Francesco nel 2014 ha detto – parlando del crimine organizzato: “Questo male va combattuto, va allontanato! Bisogna dirgli di no! La Chiesa, che so tanto impegnata nell’educare le coscienze, deve sempre di più spendersi perché il bene possa prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi, ce lo domandano i nostri giovani bisognosi di speranza. Per poter rispondere a queste esigenze, la fede ci può aiutare. Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!”.

“Ci sentiamo in profonda comunione con papa Francesco e con tutta la Chiesa e gli uomini e le donne di buona volontà – ha proseguito fra Giulio – nell’accogliere come nostra ospite la prof.ssa Falcone e condannare senza mezzi termini ogni forma di crimine organizzato. Rifiutare la mafia significa amare le persone, significa credere che l’umanità può risorgere davvero, che il male può essere sconfitto. La nostra comunità è composta da frati che provengono da oltre 20 Paesi del mondo: nonostante i limiti personali e le culture diverse, cerchiamo di vivere delle relazioni, in cui al centro ci sono le persone e non altro. In effetti l’unico modo di vincere il male è costruire e sostenere legami autentici, positivi e solidi, che facciano “fiorire” le persone, attraverso i valori della verità, della giustizia, della libertà e dell’amore, come già ci insegnava papa San Giovanni XXIII nel 1963, nella sua enciclica Pacem in terris. San Francesco ci ha donato la fraternità – che è rispetto, giustizia, libertà e amore – come stile e come messaggio da condividere con tutti, in particolare con coloro che si sentono affascinati da lui e dal suo carisma. Benvenuta, dunque, prof.ssa Falcone: la sua presenza ci incoraggia e da parte nostra sentiamo di dirle il nostro grazie per il suo impegno e la sua testimonianza straordinarie”.


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