“Femminile Plurale”, a Torgiano una Festa della donna di consapevolezza e crescita
Presentato il progetto rivolto alle classi dell'Istituto Comprensivo Torgiano - Bettona
È stato presentato, nella sede del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, il progetto “Femminile Plurale” che si terrà il 7,8,9 marzo nel palazzo Baglioni di Torgiano, rivolto all’istituto Comprensivo di Torgiano-Bettona. Il tema centrale della proposta è il racconto diretto di vite vissute e testimonianze di donne, realizzato tramite il teatro, che prenda vita e verità attraverso una comunicazione diretta con gli studenti. A partecipare alla presentazione sono state: Caterina Grechi presidente del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, Silvia Mazzoni dirigente dell’Istituto Comprensivo Torgiano Bettona, Elena Falaschi assessore alla cultura, e alle pari opportunità del Comune di Torgiano, Maria Teresa Pietrobono consigliere dell’Università delle Tre Età e Roberto Biselli regista del teatro di Sacco e ideatore del laboratorio teatrale “Femminile plurale”. Caterina Grechi nel suo saluto ha sottolineato il dialogo intergenerazionale del progetto, utile a superare la preoccupante e crescente chiusura tra le generazioni.
“Con l’Università delle tre età – ha detto Falaschi – abbiamo voluto attivare un percorso di consapevolezza dei ragazzi verso un crescente rispetto delle donne e non solo, in modo da proporre soluzioni e alternative su cui i ragazzi possano riflettere e costruire la propria personalità”.
Di “ottima collaborazione e sinergia tra comune e scuola” ha parlato Silvia Mazzoni spiegando che questo progetto dà una visione del femminile che passa attraverso il percorso che le donne, in passato, hanno intrapreso per far sentire la loro voce.
“Le giovani generazioni – conclude Mazzoni – non devono dare tutto per scontato; quello che siamo oggi è il frutto di passaggi cruciali che le donne hanno intrapreso e che oggi vogliono tramandare”.
A chiudere i lavori è stato Roberto Bisello regista del Teatro di Sacco: “È bello vedere questa comunità di intenti. Vi siete mai chiesti: a che serve ricordare una data? Serve a dire che esistiamo e viviamo. Festeggiamo il compleanno perché ci ricorda che esistiamo, allo stesso modo l’8 marzo ci palesa dove sono arrivare e quello che sono oggi le donne. Il progetto prevederà un narratore per ogni stanza e i ragazzi che si muoveranno in un percorso di visita, ascoltando le storie dolorose di donne che susciteranno quella magia che solo il vero teatro sa creare”.
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