La ‘battaglia’ per le Regionali passa (amplificata) anche via social, ma dal vivo è tutta un’altra storia
Fra chi segue un copione e guarda appunti forse perché troppo non sa, e chi non approfondisce e fa poca autocritica almeno sulla sanità, il primo confronto non è che sia stato alla fine così entusiasmante
(Stefano Berti) Una cosa è certa. Un po’ come nella vita di tutti i giorni, la quotidianità e il vissuto reale sono una cosa, i racconti, le foto e i video diffusi via social sono altro. Una differenza a tratti abissale soprattutto nelle campagne elettorali, dove tale differenza appare netta se si pensa al primo (in realtà il secondo) confronto fra le due candidate presidenti alla Regione Umbria.
Fuorviante troppo spesso la diffusione via social – e ampiamente amplificata come ormai sempre accade – se si pensa al confronto, quello della CNA al Lyrick di Assisi andato in scena sabato 19 ottobre, che si è giocato sui temi, sui contenuti, più concretamente da un lato – Tesei, più costruito dall’altro – e per chi la conosce bene non è mai stato da lei – Proietti.
Chi se la ricorda infatti una Stefania Proietti che legge in pubblico e segue – a tratti come nel finale – un copione come fosse un ‘dettato’ da riportare ai (tantissimi) presenti. Una Proietti che forse deve dosare le parole per non scontentare “nessuno” dell’ex campo largo ora patto avanti, e questo per lei appare veramente difficile. ..
Da San Francesco d’Assisi alla cura del Creato, passando per i temi “che scottano”, con la sua pazienza spesso messa a dura prova. Ma basterà? Termovalorizzatore prima si, forse poi no, con non tutta la coalizione a sinistra proprio d’accordo sul tema anzi già spaccata, infrastrutture no, si, vedremo. Aereoporto bene, ‘ni’, chissà: così è veramente dura!
Una platea ampia che – comunque – cerca e vuole risposte concrete, con queste che non sono arrivate. Insomma, poca la concretezza sui temi, molti argomenti buttati là in maniera alquanto generica e un po’ sconfusionata. D’altronde il programma non c’è, lo si sta scrivendo con i pennarelli colorati, forse per evidenziarne forma e immediatezza sui temi da fare emergere. Almeno si spera.
E la presidente uscente Tesei? Dura, diretta, dall’altro lato ha certamente messo in campo una forte determinazione. Per ampi tratti anche “la cattiveria” di chi deve decidere. Apprezzata o meno non si sa. Con un po’ di scherno alla concorrente, laddove – a suo modo di vedere – il tema non fosse centrato e ci si girava – sempre a suo dire – un po’ troppo intorno.
Una presidente uscente forte in numeri ed esperienza, che magari avrebbe dovuto – sul tema sanità – oltre a fare autocritica portare all’attenzione le normative nazionali, non di questo governo ma di lunga data, che hanno portato alla razionalizzazione del sistema sanitario. Avrebbe dovuto non solo attaccare, ma raccontare con più convinzione il dossier trovatosi sul tavolo, alla sua entrata in Regione ai tempi di “Sanitopoli”.
Perché certo, sul passaggio sulla sanità qualche dubbio resta. Un passaggio che ha portato ad una serie di fischi ed atteggiamenti meno da teatro e più da stadio, consentiti a chi dovrà decidere e votare, che però non hanno scomposto la presidente apparsa comunque tranquilla, che ha rimarcato le difficoltà senza però mai fare – come detto – almeno un po’ di autocritica. E sicuramente un po’ di autocritica non avrebbe affatto fatto male su un tema ampiamente sentito e a cuore ai più.
Perché la memoria è corta, lo si sa, soprattutto per chi non vuol vedere, la Regione Umbria a traino Tesei governa da soli 5 anni – non 50 anni come il centrosinistra ha governato, sottolineato da Donatella Tesei stessa – con una pandemia mondiale che ha portato il sistema sanitario al collasso. Questa giunta però avrebbe comunque potuto fare di più? È di questo che – fondamentalmente e senza la già citata autocritica – poco si è parlato, e magari si doveva.
Ormai si sa che la Tesei va continuamente su dati e numeri, e viene pensato che fino in fondo sarà sempre così. Ma in qualche occasione – e su qualche tema – qualcosa in più non ci si potrebbe aspettare?
Poi sull’opportunità di scambiare domande fra le due, per alcuni Tesei ha fatto bene a non chiedere, per altri la presidente un’opportunità l’ha persa. Proietti che in realtà poteva fare meglio anche qui, rispedita al mittente dalla presidente, ma la presidente stessa – che giocava in casa della sindaca di quel territorio così importante per l’Umbria – avrebbe anche potuto incalzare la prima cittadina assisana: dai progetti alle strade – quelle umbre tanto criticate dalla sinistra, che ad Assisi non sono poi così tanto eccellenti e migliori… Per passare da quanto a sinistra si vada poi davvero realmente così d’accordo su vari temi… Insomma, lì qualche scintilla poteva pure emergere.
In concreto una sfida molto interessante e avvincente che vista dal vivo sembra un’altra rispetto a quella che si “combatte” sui social, dove spesso la realtà viene anche un po’ “smussata” enfatizzando comportamenti che dal palco del Lyrick sono rimasti se non altro “nascosti”.
Ma da oggi (in realtà già da da ieri e senza sosta) si tornerà a girare l’Umbria perché non esistono più “i grandi elettori”: i cittadini votanti vanno convinti sulle proposte e sulla concretezza. Una concretezza che si spera venga fuori anche guardando al futuro, e non soltanto per rimarcare – o criticare, a seconda di dove la si guardi – quanto di buono o meno buono fatto fin qui. Buona campagna elettorale dunque, e che in questo mese (poco meno) che rimane, che almeno sui social (che hanno grande valore e sono un mezzo ‘sempre valido’ specialmente in politica) si vedano quantomeno onestà intellettuale e verità, con toni degni di un duello democratico e che guardi esclusivamente al bene dell’Umbria.
Foto: Mauro Berti ©️BN COM
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