Lo Sporting Trestina ha un giocatore capace già di lasciare il segno, per il momento legato al suo cognome, ma c’è da giurarci – viste le qualità – presto anche sul campo. Ha 20 anni, si chiama Felipe e viene da Cordoba. Non tifa San Lorenzo come il suo prozio Francesco, ma da un anno si è trasferito in Italia e adesso gioca proprio in una squadra umbra, lo Sporting Club Trestina. Felipe Bergoglio è imparentato con il Papa ed è suo pronipote: suo nonno Jorge, infatti, è il cugino di Francesco. Felipe non lo ha mai conosciuto, ma conta di farlo entro la fine dell’anno, come raccontato a La Gazzetta dello Sport.
In un’intervista a La Nazione il giovane difensore argentino ha rivelato di ricevere dai compagni delle richieste sui generis: benedizioni prima delle partite o dopo gli infortuni. “Ormai sono abituato, per me essere un Bergoglio è un onore e non è affatto un peso portare questo cognome. I miei compagni di squadra spesso mi chiedono una benedizione prima di ogni partita. Capita anche quando si infortunano… Sono in Italia da poco più di un anno e ormai ci sono abituato. Sorridiamo insieme ogni volta. Essere un Bergoglio è un onore, per me non è affatto un peso portare questo cognome”.
“Sono arrivato ad agosto dell’anno scorso in Italia; mio padre Matias spesso viene qui per motivi di lavoro, nella zona di Città di Castello. Vivevo a Cordoba quando con la famiglia abbiamo preso la decisione di fare il grande passo. Il babbo conosceva un dirigente del Misano Adriatico e lì mi sono trasferito giocando nel campionato di Promozione romagnolo 22 partite. Una bella esperienza”.
Felipe gioca nel ruolo di Centrale difensivo, ha un bel fisico e ampie possibilità di migliorarsi in un torneo importante come la D. “In Argentina ho iniziato a giocare da quando avevo 9 anni – racconta sempre a La Nazione – con la squadra del quartiere e fin da piccolo sono cresciuto portandomi dietro questo cognome di cui vado fiero da sempre. Mio nonno Jorge Bergoglio è il cugino diretto del Papa; si chiama proprio come il Santo Padre e quando venne nominato il 13 marzo 2013, tanti in quel periodo pensarono che fosse appunto mio nonno. Non avevo ancora dieci anni ma ricordo bene quei momenti di festa in casa”. E’ il terzo di quattro fratelli: “Mateo 29 anni e Benjamin 25, hanno già avuto modo di incontrare Francesco, io e mia sorella Clara, 18 anni, siamo in attesa”.
Poi sempre a La Nazione, sull’Umbria ha dichiarato. “Qui c’è grande tranquillità, è quella che piace a me; il posto ideale per vivere, una società esperta guidata dal presidente Bambini. Porto il mio cognome in giro con grande orgoglio, l’ho sempre fatto e spero di ottenere altre soddisfazioni con questa nuova maglia, così da poter raccontare proprio a Francesco la mia carriera da calciatore in Italia”.
Foto: Sporting Trestina
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