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Perugia, a Fontivegge maxi operazione antispaccio della polizia

In esecuzione un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cittadini tunisini

La Polizia di Stato di Perugia, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, sta dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cittadini tunisini indagati per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il blitz è avvenuto a Perugia, nella zona di Fontivegge e, nello specifico, piazza Vassalli e relative pertinenze.

«Personale della polizia di Stato con il supporto del Reparti prevenzione crimine Umbria-Marche e delle unità cinofile antidroga della polizia di Stato – la nota della procura – ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal gip del tribunale di Perugia, nei confronti di nove soggetti dì nazionalità tunisina, di ed età compresa tra i 32 e i 54 anni, gravemente indiziati in concorso con altri dodici soggetti, allo stato indagati, dei reati di detenzione e spaccio di stupefacenti tipo hashish, eroina e cocaina. Il provvedimento cautelare, che costituisce l’epilogo di una complessa ed intensa attività investigativa ha disposto nei confronti di sei indagati la custodia in carcere per un periodo che va da 1 anno a tre mesi, tenuto conto della gravità delle singole condotte. Per gli altri tre, invece, è stata applicata la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un periodo che varia da 2 anni a 6 mesi in base alla gravità delle singole condotte contestate”.

Le indagini, avviate nel giugno del 2023, si sono sviluppate con molteplici servizi sul territorio, con appostamenti e pedinamenti, ma anche con attività di tipo tecnico come il monitoraggio delle telecamere di sorveglianza e l’utilizzo di fotocamere. A essere documentati dalle forze dell’ordine circa 800 episodi criminosi e l’esistenza di una vera e propria ‘piazza di spaccio’ “dove i soggetti agivano indisturbati e in maniera palese, talvolta esponendo sui muretti le varie sostanze, pesando e confezionando le dosi in loco alla presenza dell’assuntore”. Oltre a ricostruire nomi, ruoli e gerarchie, contestualmente agli arresti, “sono state eseguite perquisizioni domiciliari che hanno consentito di rinvenire e sequestrare presso le abitazioni degli indagati numerosi supporti informatici che saranno oggetto di successivi accertamenti. Dei nove soggetti destinatari della misura cautelare, tre sono attualmente irreperibili sul territorio nazionale: attivate ricerche anche in ambito internazionale”.


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