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Omicidio a Pistrino, un anno dopo la svolta: arrestato 50enne, a suo carico gravi indizi

L'accusa nei confronti del presunto killer di Marielle Soethe è di violenza sessuale e omicidio volontario

A quasi un anno di distanza dai fatti è stato arrestato con le accuse di omicidio e violenza sessuale il cinquantenne romeno indagato a maggio per la morte di Marielle Soethe, la donna settantenne cittadina tedesca residente da molti anni nell’ alta Valle Tiberina d ritrovata senza vita nella sua abitazione di Pistrino il primo dicembre 2022. Decisive le tracce biologiche dell’uomo che i carabinieri di Perugia e Città di Castello hanno trovato sul corpo della vittima. I militari a maggio avevano sequestrato tre bicilette, due telefoni cellulari e un computer, dopo aver passato al setaccio l’automobile del cinquantenne, un romeno da tempo residente in Italia.

Nei confronti dell’uomo – si legge in una nota dei carabinieri – gravi indizi di colpevolezza settantenne cittadina tedesca residente da molti anni nell’ alta Valle Tiberina. La donna, lo scorso 1 dicembre, era stata rinvenuta cadavere all’interno della propria abitazione dai Carabinieri di Citerna, allertati da una sua amica preoccupata dal fatto che tutti i tentativi di contattarla, da più giorni, fossero stati vani. All’atto dell’accesso nell’immobile, i militari la trovavano riversa a terra nella camera da letto, con evidenti tracce di una brutale aggressione subita, anche di tipo sessuale. I numerosi sopralluoghi tecnici, eseguiti nell’appartamento dai Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche di Perugia e del R.I.S. di Roma, unitamente ai medici dell’Istituto di Medicina Legale, hanno consentito di datare l’efferato omicidio, consumato nella giornata del 25 novembre, e di raccogliere elementi indizianti – ivi comprese tracce biologiche – che, correlati ad ulteriori risultanze, hanno poi consentito l’emissione del provvedimento restrittivo. La particolare efferatezza del reato e talune modalità riscontrate, quali ad esempio la mancanza di effrazione e l’anomala chiusura delle persiane della casa, hanno portato gli investigatori a ritenere, in primo luogo, che vi fosse un rapporto di conoscenza fra la vittima e l’omicida e che quest’ultimo potesse essere anch’egli della zona. Tale ipotesi ha trovato riscontro anche nelle valutazioni espresse dai profilers del R.I.S., attivati per le Toro specifiche competenze tecniche. Attraverso verifiche documentali, escussione di soggetti vicini alla vittima, anche per rapporti di tipo economico, gli investigatori hanno progressivamente ristretto il campo delle ipotesi plausibili.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri l’uomo sarebbe entrato nell’appartamento con il consenso della vittima, che conosceva, e l’avrebbe poi violentata e uccisa.

Foto in evidenza Daily Motion


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