Nel pomeriggio del 28 ottobre u.s., la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Perugia, su richiesta di questa Procura nei confronti di un soggetto di origine albanese, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti contro familiari, commessi in danno della moglie convivente e della figlia minore nonché di lesioni aggravate e violenza sessuale in danno della coniuge.
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile di Perugia hanno permesso di documentare che l’uomo, in modo abituale e continuativo, maltrattava la moglie e la figlia minore ponendo in essere nei loro confronti condotte reiterate, ingiuriose e violente attraverso continue vessazioni, aggressioni verbali e minacce, provocando in loro una condizione psicologica di soggezione e paura, tanto da costringere la donna a rifugiarsi, con la figlia, presso una struttura protetta.
Lo stesso con pia azioni esecutive del medesimo disegno criminoso costringeva, altresì, la moglie convivente a subire quotidianamente atti sessuali dalla stessa non voluti, minacciandola di “obbedire”, ed afferrandola con violenza. Inoltre, in una occasione, accecato dal sentimento di rabbia e di gelosia, cagionava alla donna una lesione al polso sinistro per la quale la stessa ricorreva a cure sanitarie. Il destinatario del provvedimento restrittivo a stato rintracciato in provincia di Ravenna, con la collaborazione della locale Squadra Mobile e, dopo le formalità di rito, condotto presso il carcere di Ravenna a disposizione dell’Autorita Giudiziaria competente.
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