Nella giornata di giovedì 28 settembre gli uomini del Commissariato di Foligno hanno eseguito un’ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Spoleto ed applicativa di misure cautelari a carico di quattro cittadine italiane, ritenute responsabili di concorso nei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Tale attività costituisce il frutto di un’indagine – coordinata dalla Procura della Repubblica di Spoleto ed avviata nel settembre 2022 – che ha permesso di documentare una incessante attività di spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish.
Il tutto avveniva presso l’abitazione ove dimoravano le donne, ubicata nel cuore del centro storico folignate, dove le indagate ricevevano i loro numerosissimi clienti, perfezionando anche decine di cessioni al giorno. L’indagine si è sostanziata tanto nell’acquisizione di testimonianze precise e circostanziate, quanto nella valorizzazione dei filmati ricavati da alcune telecamere di videosorveglianza, che hanno fornito inequivocabili riscontri dell’attività di spaccio.
È emerso, dunque, come i clienti raggiungessero la suddetta abitazione praticamente ad ogni ora del giorno, a volte acquistando lo stupefacente presso il portone di ingresso, altre volte attendendo in strada che gli venisse calato un paniere, nel quale, una volta prelevato il quantitativo di hashish richiesto, riponevano il denaro costituente il corrispettivo della cessione.
All’esito dell’indagine, le quattro cittadine italiane (due delle quali già note alle forze dell’ordine) sono state dunque interessate da un’ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Spoleto ed applicativa, per due di loro, della misura della custodia cautelare in carcere, e, per le restanti due, della misura del divieto di dimora nell’intera regione Umbria.
In sede di esecuzione dell’ordinanza cautelare gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato all’interno della abitazione un quantitativo di hashish pari a circa un etto e mezzo, nonché un bilancino di precisione, materiale utile al confezionamento delle singole dosi ed una somma in contanti pari a 3.600 euro, ragionevolmente costituente provento dell’attività di spaccio.
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