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L’atletica umbra piange Beatrice Alfinito, azzurra specialista dello sprint a livello giovanile

È morta dopo aver combattuto a lungo contro una terribile malattia al midollo osseo

Grave lutto nell’atletica leggera umbra e italiana. È morta dopo aver combattuto a lungo contro una terribile malattia al midollo osseo la velocista umbra Beatrice Alfinito, azzurra specialista dello sprint a livello giovanile. Originaria di Città di Castello, Beatrice abitava nel comune di Sangiustino, nella frazione di Lama, e avrebbe compiuto 35 anni il 24 luglio.

Nel 2006 fu convocata per gareggiare ai Mondiali juniores di Pechino, dove fu protagonista sia nei 200 metri sia nella staffetta 4×100 correndo in prima frazione. A livello giovanile, in forza alla Libertas Città di Castello, fu costantemente fra le migliori velociste italiane, con record personali di 12’’01 nei 100 e 24’’35 sui 200 metri, ma a livello assoluto la sua carriera era stata poi frenata da problemi fisici.

Negli ultimi anni, poi, il sopraggiungere della malattia con la quale ha combattuto anche restando in pista. Il suo ex preparatore Gabriele Brachelente l’ha ricordata sui social con parole commoventi: “Meraviglia la chiamavo, per le sue grandi e bellissime capacità motorie ma non solo, scompare una velocista importante strozzata da questo cancro”.

“Alla famiglia vanno le condoglianze del presidente della Fidal Stefano Mei, del Consiglio federale e di tutta l’atletica italiana”, è il cordoglio della Fidal in una nota e profondamente toccato è stato il presidente della Fidal umbra Carlo Moscatelli che l’aveva vista crescere e migliorarsi in pista.

Foto: Freepik

 


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