Equinozio d’autunno, quest’anno l’estate non finirà il 21 settembre
Ecco perché l'estate finirà più tardi

Il calo delle temperature di questi giorni ha già annunciato l’arrivo imminente dell’autunno. L’estate sta quindi giungendo al termine ma quando finirà esattamente? Si crede che finisca il 21, ma quest’anno slitterà al 23 settembre.
L’evento che sancisce la fine dell’estate è l’equinozio d’autunno, data in cui il dì e la notte hanno la stessa durata. Il nome, infatti, deriva dal latino “aequinoctium” che significa “notte uguale”. Questo avviene perché l’equinozio corrisponde a quel momento della rivoluzione terrestre intorno al sole in cui quest’ultimo si trova allo zenit dell’equatore.
Questo avvenimento si ripete due volte l’anno: in autunno e in primavera. In entrambe le occasioni, infatti, l’asse di rotazione terrestre risulta perpendicolare alla direzione dei raggi solari e la durata del dì continuerà a diminuire di giorno in giorno fino al solstizio d’inverno del 21 dicembre, dal quale poi il dì tornerà ad allungarsi. Quest’anno tutto ciò avverrà il 23 settembre, alle 3.03 ora italiana, ma come mai questo ritardo?
L’anno dura convenzionalmente 365 giorni, ma non astronomicamente perché la Terra impiega 365,265 giorni esatti a compiere un’orbita completa intorno al Sole con uno scarto – quindi – di 0,265 rispetto al calendario gregoriano. Ciò implica che ogni 4 anni la somma degli scarti accumulati costituisce un giorno in più, che viene recuperato con l’aggiunta di un giorno nell’anno bisestile. Ma questo giorno viene aggiunto a febbraio e l’equinozio d’autunno, che risponde alle dinamiche astronomiche e non a quelle del nostro calendario, ne subisce le ovvie conseguenze.
Keplero, nei sui studi mostra, come la Terra rallenta quando è più lontana dal Sole (in afelio) e questo rallentamento avviene appunto durante l’estate. Ecco quindi spiegato il motivo del ritardo e della variabilità del giorno della fine dell’estate.
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