
Il caro energia continua a colpire e questa volta la vittima è l’olio d’oliva. A causa sia della siccità, che ha colpito il bacino del Mediterraneo, sia della riduzione di operatività di molti frantoi per l’elevato costo dell’energia, il costo dell’olio subirà aumenti notevoli. (Continua dopo la foto)
Fino alla seconda settimana di ottobre, il prezzo medio nazionale dell’olio d’oliva extravergine, registrato da Ismea – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, risulta attestato a 5,35 euro al chilogrammo in aumento del 7,2% sulla settimana precedente. L’incremento è ancora maggiore (+9,4%) rispetto alla quarta settimana di settembre (ultima rilevata da AgroNotizie), quando l’indicatore era attestato a 4,89 euro al chilogrammo; l’incremento di prezzo raggiunge addirittura il +20,2% tra la seconda settimana di ottobre e la prima di agosto, quando il valore era attestato 4,45 euro al chilo.
Il mercato ha risposto con una vera e propria frustata al ribasso della prima settimana di settembre, e ora la corsa ai rincari sembra di nuovo accelerare.
Anche in Umbria i frantoi si stanno livellando in base all’aumento dei costi di produzione delle materie prime, dei macchinari e degli spostamenti dei vari operai. Inoltre, molti titolari avrebbero denunciato anche speculazione nei prezzi delle bottiglie di vetro aumentati anch’essi in linea con tutti i rincari del periodo. Pertanto privati e aziende, che in questi giorni stanno cominciando la raccolta delle olive, si potranno trovare in molti casi un conto salato nel momento della molitura.
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