Il Nobel per la Pace 2022 a Ales Bialiatski, Memorial e al Center for Civil Liberties
Scelti “per lo sforzo eccezionale nel documentare crimini di guerra, violazioni dei diritti umani e abusi di potere"

Il Nobel per la Pace 2022 è stato assegnato all’attivista bielorusso Ales Bialiatski, all’organizzazione per i diritti umani russa Memorial e all’associazione per i diritti umani ucraina Center for Civil Liberties. L’annuncio del prestigioso riconoscimento è stato assegnato oggi, venerdì 7 ottobre, dall’Accademia Svedese. Il Comitato norvegese che assegna il Nobel per la Pace quest’anno ha scelto di “onorare tre eccezionali difensori dei diritti umani, della democrazia e della convivenza pacifica in Bielorussia, Russia e Ucraina”.
La Commissione dei Nobel ha selezionato i tre premiati con questa motivazione: “I premiati con il Nobel per la Pace rappresentano la società civile nei loro rispettivi paesi. Per molti anni hanno promosso il diritto a criticare il potere e a proteggere i diritti fondamentali della popolazione. Hanno fatto uno sforzo eccezionale per documentare crimini di guerra, violazioni dei diritti umani e abusi di potere. Insieme hanno dimostrato l’importanza della società civile per la pace e la democrazia”.
“Attraverso i loro sforzi coerenti a favore dei valori umanisti, dell’antimilitarismo e dei principi del diritto, i vincitori di quest’anno hanno rivitalizzato e onorato la visione di pace e fraternità tra le nazioni di Alfred Nobel, una visione quanto mai necessaria nel mondo di oggi”, si legge nel comunicato.
Quest’anno sono stati ben 343 i candidati tra cui 251 individui e 92 organizzazioni di vario tipo. Si tratta del secondo maggior numero di candidati di sempre dopo quello del 2016.
Ales Bialiatski è un attivista bielorusso attualmente in carcere e noto per il suo lavoro con il Viasna Human Rights Centre, di cui è il capo e la fondazione del Partito BPF. Vice presidente della Federazione internazionale per i diritti umani. Ha ricevuto l’homo homini Award e il Premio Per Anger per il suo impegno nella promozione dei diritti umani e della democrazia. È stato arrestato dalle autorità bielorusse per evasione fiscale nel 2011.
“Ales Bialiatski è stato uno degli iniziatori del movimento democratico emerso in Bielorussia a metà degli anni ’80. Ha dedicato la sua vita alla promozione della democrazia e dello sviluppo pacifico nel suo Paese d’origine”, si legge nel comunicato del Premio Nobel, che ha ricordato come “le autorità governative abbiano ripetutamente cercato di mettere a tacerlo. È stato incarcerato dal 2011 al 2014. A seguito di manifestazioni su larga scala contro il regime nel 2020, è stato nuovamente arrestato. È ancora detenuto senza processo. Nonostante le enormi difficoltà personali, Bialiatski non ha ceduto di un centimetro nella sua lotta per i diritti umani e la democrazia in Bielorussia”.
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