Ascensore si o no? Ad Assisi chi “decide”, la presidente Proietti o il sindaco Stoppini?…
Nella città Serafica il dibattito si fa serrato anche sotto le feste di Natale, il Consiglio del 19 dicembre tra emendamenti e spaccature: la sfida di Porta Nuova

Il prossimo 19 dicembre il Consiglio comunale di Assisi vivrà uno dei momenti più delicati dell’attuale mandato amministrativo. All’ordine del giorno c’è l’approvazione del bilancio preventivo 2026-2028, ma soprattutto la discussione su una questione che sta dividendo la città: il futuro di Porta Nuova e del sistema di risalita che dal parcheggio sottostante giunge verso il centro storico.
Il consigliere di opposizione Eolo Cicogna ha presentato un emendamento che mette in discussione l’intero progetto dell’amministrazione comunale. La giunta ha infatti previsto di spendere 3,5 milioni di euro per sostituire l’attuale scala mobile con due ascensori moderni. Cicogna propone invece di stralciare questo progetto e investire 2 milioni di euro per rinnovare completamente il sistema di scale mobili esistente adeguandolo anche per l’accesso ai portatori di handicap, destinando il resto delle risorse al potenziamento del trasporto pubblico nel centro storico.
La proposta del consigliere di opposizione non è solo una questione tecnica, ma tocca il punto cruciale di un dibattito che coinvolge tutta la cittadinanza. Da diverso tempo, infatti, Assisi si interroga sulla scelta migliore per garantire l’accesso al centro storico. Da una parte c’è chi sostiene che gli ascensori siano più moderni e accessibili, dall’altra chi ritiene che le scale mobili siano più efficienti per gestire i grandi flussi turistici e meno invasive per l’area verde (“I Giardinetti”) di Porta Nuova.
La situazione si è complicata ulteriormente dopo l’assemblea pubblica del 15 dicembre, quando è intervenuta la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti. L’ex sindaca di Assisi, che aveva sostenuto la campagna elettorale dell’attuale sindaco Stoppini, ha sorpreso tutti prendendo le distanze dal progetto degli ascensori esterni e proponendo invece una soluzione molto simile a quella dell’emendamento Cicogna: una scala mobile nuova e a norma, affiancata da un ascensore per le persone con disabilità.
Questa posizione della Proietti ha creato un vero terremoto politico. La presidente regionale, infatti, rappresenta la stessa area politica che governa Assisi, ma su una questione così importante sembra avere idee completamente diverse dalla giunta comunale. Una situazione che mette in difficoltà la maggioranza e che potrebbe creare spaccature al suo interno.
Dal punto di vista procedurale, l’emendamento di Cicogna deve necessariamente essere messo ai voti. Non farlo significherebbe violare i diritti dei consiglieri che non possono essere considerati spettatori impotenti delle scelte imposte dalle forze di maggioranza e hanno il diritto di presentare proposte alternative, soprattutto su questioni di tale importanza strategica ed economica.
Il vero nodo politico è capire come si comporteranno i consiglieri di maggioranza. Fino ad oggi hanno sempre votato compattamente a favore delle proposte della giunta, senza mai esprimere posizioni critiche o alternative. Ma la questione di Porta Nuova potrebbe rappresentare un punto di svolta. La proposta della presidente Proietti, che coincide sostanzialmente con l’emendamento Cicogna, sembra infatti intercettare il sentimento di buona parte della cittadinanza, che appare favorevole al mantenimento e al rinnovamento delle scale mobili piuttosto che alla loro sostituzione con gli ascensori.
I consiglieri di maggioranza si trovano quindi di fronte a un dilemma: continuare a seguire pedissequamente la linea della giunta, oppure ascoltare le preoccupazioni dei cittadini e le indicazioni che arrivano dalla stessa presidente regionale del loro schieramento politico? La questione non è solo tecnica, ma tocca un punto nevralgico della democrazia locale e del ruolo che i consiglieri devono svolgere nel rappresentare gli interessi della comunità.
L’emendamento Cicogna solleva inoltre questioni concrete che meritano attenzione. Gli ascensori, pur essendo più moderni, funzionano a cicli e nei periodi di grande affluenza turistica potrebbero creare code e tempi di attesa. Le scale mobili, invece, garantiscono un flusso continuo di persone e hanno una capacità di trasporto superiore. Inoltre, il costo per rinnovarle completamente sarebbe inferiore rispetto alla realizzazione di due ascensori, liberando risorse che potrebbero essere destinate ad altri interventi per migliorare i servizi turistici della città.
Il Consiglio Comunale della Città Serafica del 19 dicembre rappresenta quindi un momento di verità per Assisi. Si capirà se i consiglieri di maggioranza sapranno finalmente esprimere una valutazione autonoma e critica, aprendo un vero dibattito democratico su una questione così importante, oppure se continueranno a limitarsi a ratificare le decisioni della giunta senza discussione. La città attende di vedere se prevarrà una decisione ponderata che tenga conto delle esigenze tecniche, delle preoccupazioni dei cittadini e delle indicazioni che arrivano anche dall’interno dello stesso schieramento politico di maggioranza, o se, invece, si assisterà all’ennesima imposizione dall’alto senza un reale confronto democratico.
La questione di Porta Nuova, insomma, è diventata molto più di una scelta tra ascensori e scale mobili: è diventata un test sulla qualità della democrazia locale e sulla capacità dell’amministrazione di ascoltare davvero la propria comunità.
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