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Regione Umbria: “Liste d’attesa in calo”. L’opposizione: “Falso, in aumento e con maggiore ricorso ai privati”

L’opposizione contro i numeri diffusi dalla Regione che indica - invece - un calo: “In Umbria restano circa 68mila prestazioni in attesa, a fronte delle 44mila di settembre 2024, quando governava il centrodestra”

“La presidente Proietti ha fallito su tutta la linea: liste di attesa raddoppiate e sanità privata usata come ancora di salvezza”. È quanto affermano in una nota i consiglieri regionali di opposizione, commentando i dati diffusi dalla Regione Umbria sullo stato delle liste d’attesa.

Secondo quanto riferiscono, “dopo un anno di governo regionale di sinistra, le liste d’attesa in Umbria sono quasi raddoppiate rispetto al passato, nonostante la promessa di azzerarle in tre mesi”. Gli stessi consiglieri – Tesei (Lega Umbria), Enrico Melasecche (Lega Umbria), Eleonora Pace (Fratelli d’Italia), Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Paola Agabiti (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza (Forza Italia), Andrea Romizi (Forza Italia), Nilo Arcudi (TPUC) – evidenziano che “sono state acquistate 20mila prestazioni dal privato, che fino a pochi mesi fa, secondo la sinistra, era il ‘male assoluto’, mentre oggi è diventato l’unica ancora di salvezza di una politica sanitaria allo sbando”.

Nella nota si sottolinea inoltre che “per ottenere questi dati è stato necessario presentare una richiesta di accesso agli atti in Regione Umbria, inoltrare tre solleciti e attendere oltre due mesi”. L’opposizione lamenta anche che “le informazioni vengono diffuse prima alla stampa e solo dopo alle opposizioni, segno di mancanza di rispetto istituzionale”.

I consiglieri aggiungono che “nella foga di prendersi meriti inesistenti, la presidente ha finito per smentire sé stessa. Durante la campagna elettorale aveva promesso di azzerare le liste d’attesa, mentre oggi ammette che in Umbria restano circa 68mila prestazioni in attesa, a fronte delle 44mila di settembre 2024, quando governava il centrodestra”.

Per l’opposizione si tratta di “un crollo evidente dell’efficienza della sanità pubblica regionale”, che confermerebbe “l’incapacità della Regione di dare risposte esclusivamente con il sistema pubblico, come la stessa sinistra aveva promesso”.

La nota prosegue sottolineando che “molti cittadini non vengono nemmeno inseriti in lista, o rifiutano di entrarvi sapendo che dovrebbero aspettare mesi, se non anni, per una visita”. Altri, si legge ancora, “vengono spediti a chilometri di distanza dalla propria zona di residenza e sono costretti a rivolgersi al privato pagando di tasca propria per potersi curare”.

“Un paradosso inaccettabile – concludono i consiglieri – soprattutto se si considera che la presidente Proietti ha aumentato le tasse agli umbri promettendo di migliorare la sanità pubblica. Oggi, invece, gli umbri pagano di più, aspettano di più e, quando vogliono curarsi, devono anche pagare di tasca propria. Questo è il fallimento più evidente del nuovo corso della sinistra alla guida dell’Umbria”.

Nella giornata di mercoledì, la Regione Umbria aveva diffuso una nota in cui si leggeva che “dal rilevamento del 3 novembre 2025, le prestazioni inserite nei percorsi di tutela ammontano a 68.065, dato che include anche le prestazioni che non sono sottoposte a monitoraggio ministeriale dei tempi di attesa. Al 3 giugno 2025 le prestazioni inserite nei percorsi di tutela erano pari a 87.557 e questo segna un netto miglioramento nelle erogazioni dei servizi che, ricordiamo, sono effettuati dalla sanità pubblica in assenza della possibilità dell’utilizzo del fondo sanitario per acquisto di prestazioni da privati”.

“Le prestazioni complessive in lista di attesa per un appuntamento oltre i tempi utili previsti dalla classe di priorità contenuta nella prescrizione – prosegue la nota della Regione Umbria – sono 32.837, incluse quelle non sottoposte a monitoraggio ministeriale, mentre le restanti sono in attesa di un appuntamento all’interno dei tempi utili previsti. Un dato molto significativo è rappresentato dal fatto che in tale numero non ci sono prestazioni con classe ‘U’ (urgente) da garantire in 3 giorni e sono presenti soltanto 242 prestazioni di classe ‘B’ da garantire in 10 giorni, pari allo 0,74%, a testimonianza di una gestione tempestiva delle prestazioni appartenenti alle classi prioritarie e urgenti, intrapresa da questa amministrazione regionale”.

“Altro dato importante – spiega la nota – riguarda le prestazioni chirurgiche, la cui evasione è in linea con il piano di recupero con tempi anticipati e con molta attenzione al rispetto dei tempi di attesa dei tumori da operare entro 30 giorni, con dati migliorati rispetto al 2024. Inoltre la nuova governance di Punto Zero, società in house dedicata al digitale e anche alla gestione delle liste d’attesa, garantirà un cambio di passo in termini di innovazione con percorsi in grado di garantire una sempre più efficace gestione. I dati aggiornati – conclude la Regione Umbria – testimoniano l’attenzione che si sta riservando alla gestione delle liste di attesa e alla tempestività di erogazione dei servizi ai cittadini umbri, con l’obiettivo prioritario di continuare a ridurre progressivamente i tempi di attesa per garantire le prestazioni nei tempi utili e migliorare l’accesso alle cure a tutti i cittadini, mantenendo ferma la priorità sulle prestazioni urgenti e il rispetto dei parametri ministeriali”.

Foto: Mauro Berti ©️BN COM


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