Perugia accende la nuova stagione di Sanfra: musica, parole e spiritualità all’Auditorium San Francesco al Prato
Dal racconto di Federico Buffa ai suoni di Gianni Maroccolo e Hugo Race, fino al debutto di Providence – Perugia Gospel Week: un cartellone firmato Mea Concerti e Comune di Perugia che trasforma il Sanfra in un crocevia di arte, emozioni e partecipazione

Nel cuore di Perugia, l’auditorium San Francesco al Prato si prepara ad accogliere una nuova stagione di eventi firmata Mea Concerti, in collaborazione con il Comune di Perugia. Un cartellone ricco e trasversale Sanfra che, a partire da stasera, intreccerà musica, teatro, parole, stand-up comedy e spiritualità, trasformando uno dei luoghi più iconici della città in un palcoscenico dove l’arte incontra la storia e la contemporaneità.
Il progetto Sanfra 2025_26 nasce con l’intento di offrire un calendario di eventi che non sia solo intrattenimento, ma esperienza condivisa, occasione di crescita collettiva e di partecipazione. L’auditorium — ricavato dal restauro dell’antica chiesa trecentesca — è oggi un vero scrigno di arte e cultura: un luogo che unisce memoria e innovazione, spiritualità e creatività. Al suo interno è possibile ammirare la Cappella degli Oddi, recentemente restaurata, un tempo custode della celebre Pala degli Oddi di Raffaello, oggi alla Pinacoteca Vaticana. Grazie a una proiezione curata e immersiva, il pubblico può rivivere la presenza del capolavoro nel suo contesto originario, in un dialogo affascinante tra passato e presente.
Un viaggio tra i generi e le emozioni – Dal racconto sportivo di Federico Buffa dedicato a Michael Jordan, alla poesia sonora di Gianni Maroccolo e Hugo Race, fino al ritorno de I Musici di Guccini con Lodo Guenzi: ogni appuntamento del Sanfra porta con sé un linguaggio diverso e un modo unico di raccontare il mondo. Non mancano le esperienze immersive come The Jury Experience, gli omaggi musicali a Morricone e agli anime giapponesi, le parole di Gianrico Carofiglio, la voce radiofonica di Francesco Repice, l’ironia di Giorgia Fumo e il racconto generazionale di Walter Veltroni.
Un programma che attraversa epoche e sensibilità, invitando il pubblico a vivere l’auditorium come uno spazio di incontro, riflessione e scoperta.
La novità – Tra le novità più attese di questa stagione, debutta “Providence – Perugia Gospel Week”, una nuova rassegna interamente dedicata alla musica gospel che, nel periodo natalizio, trasformerà Perugia in un vero e proprio centro pulsante di spiritualità, musica e condivisione.
Per un’intera settimana, dal 14 al 23 dicembre, il Sanfra e il centro storico ospiteranno i cori e le voci più rappresentative della scena gospel internazionale e italiana: Joyful Singing Choir, Baltimora Gospel Singers, Pastor Ron Gospel Show, Deborah Moncrief & New Millennium Gospel Singers, Eric Waddell & Abundant Life Singers.
Un progetto che arricchisce la programmazione natalizia del Comune di Perugia e nasce in sinergia con le attività commerciali e associative della città, creando un ponte tra arte, comunità e spiritualità.
Il Gospel, che letteralmente significa good news, è un linguaggio universale di pace, fratellanza e speranza, capace di unire le persone in un abbraccio sonoro e di accendere i cuori con la sua energia trascinante. Con questa iniziativa, Perugia si candida a diventare nuovo punto di riferimento per la musica gospel in Italia, aprendo le porte a un pubblico ampio e internazionale.
LA CONFERENZA DI PRESENTAZIONE
La presentazione stamani (8 ottobre) a palazzo della Penna, alla presenza di Marco Pierini (vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Perugia), Lucia Fiumi e Gianluca Liberali di Mea Concerti, Alessandra Invernizzi (Alma Music Project) direttrice artistica del progetto “Providence”
«La stagione Sanfra – ha detto il vicesindaco Pierini – rappresenta una delle rassegne più importanti per la città di Perugia, peraltro in scena all’interno di un complesso straordinario, come è l’auditorium di San Francesco al Prato, che sta crescendo anno dopo anno».
Pierini ha infatti riferito che l’auditorium, oltre che uno spazio per eventi, è anche un prezioso spazio museale, aperto alle visite, che entro breve verrà arricchito ulteriormente con l’apertura di affascinanti aree sottostanti, ma che subirà nel prossimo futuro anche migliorie tecniche ed ambientali. Il vicesindaco ha sostenuto che la gestione di San Francesco al Prato rappresenta un positivo esempio del successo del partenariato tra pubblico e privato, reso possibile dalla professionalità di Mea Concerti.
L’amministrazione – ha detto – crede molto in questo progetto che sta funzionando piuttosto bene, come testimonia la stagione 2025-2026 di Sanfra che, in continuità col passato, rappresenta una rassegna prestigiosa contraddistinta da un programma vasto e di qualità. Al suo interno i monologhi si intersecano, infatti, con gli eventi musicali, facendo registrare la presenza di artisti di prestigio ed anche di format fortemente innovativi: coraggiose scommesse che, siamo certi, riscuoteranno il dovuto successo per la qualità degli interpreti. «Grazie quindi a Mea concerti per lo straordinario lavoro che porta avanti con passione e professionalità e lunga vita al Sanfra».
«Essere oggi i gestori di un luogo come San Francesco al Prato è per noi motivo di grande orgoglio e responsabilità – le parole della Fiumi – perché non si tratta solo di organizzare eventi, ma di custodire e valorizzare uno spazio che è parte viva dell’identità di Perugia. L’auditorium è un crocevia di linguaggi, un punto di incontro tra cittadini, artisti e turisti, dove la cultura diventa esperienza condivisa e quotidiana».
«Il cartellone di questa stagione è pensato come un dialogo continuo tra il luogo e i contenuti – così Liberali, direttore artistico – ogni spettacolo nasce in relazione all’anima del Sanfra, alla sua acustica, alla sua storia. Tra le novità più significative c’è sicuramente il debutto di Providence – Perugia Gospel Week, un progetto che sentivamo necessario perché porta in città un linguaggio universale fatto di energia, spiritualità e partecipazione collettiva. È un modo per celebrare il periodo natalizio attraverso la musica, ma anche per rafforzare quel legame tra arte e comunità che è il cuore stesso della nostra missione. Per il resto, abbiamo cercato di costruire un percorso che alterna leggerezza e profondità, emozione e riflessione, con la volontà di coinvolgere pubblici diversi e di mantenere sempre vivo il rapporto tra arte e comunità».
Entrambi hanno sottolineato l’importanza della collaborazione con l’amministrazione comunale e con le associazioni e gli operatori del territorio: «Solo facendo rete e condividendo obiettivi si può costruire un’offerta culturale ampia e di qualità, capace non solo di attrarre pubblico, ma di valorizzare al meglio San Francesco al Prato e la sua straordinaria vocazione a unire arte, storia e partecipazione».
Alla Invernizzi il compito di illustrare il progetto “Providence” alla sua prima edizione, con l’auspicio che prosegua negli anni a venire, che è dedicato a quella che si potrebbero definire «la musica di questo secolo, il gospel», sinonimo, nella sua trasversalità, di pace e amore. Un genere che spazia dallo spirituale a cappella a note contemporanee che toccano anche rap e funk.
Sanfra: un luogo che parla di Perugia – Nel cuore antico della città, San Francesco al Prato si conferma luogo di incontro e di scoperta, spazio privilegiato in cui la bellezza architettonica dialoga con le voci dell’arte contemporanea. Un ambiente avvolgente e suggestivo, dove ogni evento diventa un’esperienza, un’occasione per sentirsi parte di una comunità che vive la cultura come bene comune.
IL PROGRAMMA
(ulteriori appuntamenti verranno annunciati prossimamente)
Mercoledì 8 ottobre “Number 23. Vita e splendori di Michael Jordan” con Federico Buffa, accompagnato dalle note del pianoforte di Alessandro Nidi.
Michael Jordan, un giocatore iconico come pochissimi altri nella storia dello sport mondiale. Le sue prodezze sul parquet dal 1984 al 2003 sono state linfa e traino della sua narrazione una volta diventato imprenditore, proprietario di uno dei marchi sportivi più riconoscibili al mondo. Quando arriva nella Lega riesce sin da subito a far capire a campioni dello spessore di Magic Johnson e Larry Bird quale sia la sua pasta, nonostante la giovane età. Una cavalcata che lo porta a vincere sei titoli Nba e a infrangere record individuali e di squadra: numeri che raccontano soltanto in parte però la grandezza di un personaggio difficile da limitare e restringere all’interno del recinto delle statistiche.
Domenica 12 ottobre tappa del “The Vigil Tour 2025” di Gianni Maroccolo e Hugo Race con Andrea Pelosini. Lirico ed esistenziale, alchemico e selvaggio, The Vigil si ispira al concetto simbolico della veglia scandita dal sommesso ticchettio dei minuti e delle ore che attraversano la notte, generando uno spazio sospeso dove il pensiero e il vissuto umano sopravvengono e si fanno regnanti.
Un racconto evocativo che invita a perdersi e ritrovarsi attraverso le note che fanno della musica di Hugo Race e Gianni Maroccolo un vero e proprio rito sonoro, capace di trascendere il tempo lineare per entrare nel territorio della percezione profonda. Un’evoluzione artistica che promette emozioni profonde e un’atmosfera di intensa connessione con il pubblico.
Sabato 25 ottobre a quarant’anni dallo storico concerto di piazza Maggiore a Bologna del 21 giugno 1984, i Musici di Guccini faranno rivivere sul palco dell’auditorium le emozioni di “Fra la via Emilia e il West”, uno degli album dal vivo più iconici della musica d’autore italiana.
Protagonisti di quell’evento irripetibile (memorabile la presentazione che fece il maestro Francesco Guccini), Flaco Biondini, Vince Tempera, Ellade Bandini e Antonio Marangolo, porteranno in scena uno spettacolo che intreccia la musica (con la scaletta originale di quel concerto), parole e memoria, raccontando non solo quell’evento, ma anche ciò che ha rappresentato per Bologna, per il mondo del cantautorato e per un’intera generazione.
Ad arricchire lo spettacolo, nel ruolo di attore, guastatore e (forse) cantante, Lodo Guenzi, ormai consacrato attore cinematografico e teatrale e noto conoscitore della realtà bolognese e fine studioso gucciniano, per uno spettacolo che non sarà solo celebrazione, ma anche riscoperta e rilettura di un’eredità musicale.
Domenica 9 novembre gradito ritorno per “Gospel Connection Mass Choir”, non un semplice concerto ma una vera e propria esperienza collettiva di gioia e spiritualità. Con un repertorio che va dai classici spirituals alle più moderne interpretazioni gospel, l’energia e la passione dei maestri americani, con oltre venti edizioni di successo, Gospel Connection raduna, infatti, ogni anno centinaia di appassionati, accomunati dal desiderio di esprimere le loro anime attraverso la musica.
Venerdì 14 novembre arriva un’esperienza unica nel suo genere, “The Jury experience”, che offrirà al pubblico l’opportunità di entrare nel cuore di un processo ad alta tensione che metterà alla prova le convinzioni dei partecipanti, nonché il vero significato di “giustizia”. Come membro effettivo della giuria, si potranno analizzare le testimonianze, gli interrogatori e le prove forensi alla ricerca della verità e, alla fine, esprimere il proprio voto che deciderà il destino dell’accusato.
Sabato 15 novembre spazio ad “Anime Escape”, le colonne sonore degli Anime più famosi suonate dal vivo da Maurizio Leoni al sax, accompagnato da Yuka Matsubara al pianoforte, Alessandro Errichetti al basso ed Emanuele Esposito alla batteria.
In scena un concerto che parla di sogni, avventura e memoria, un tributo a un’eredità culturale che unisce Oriente e Occidente sotto il segno dell’arte: un’ode alle opere di Hayao Miyazaki e Isao Takahata in cui il suono caldo del sassofono e l’eleganza del pianoforte reinterpretano le colonne sonore che hanno reso immortali capolavori come “Il Castello Errante di Howl”, “La Città Incantata”, “Kiki – Consegne a Domicilio” e “My Neighbor Totoro”. Le note evocative di Joe Hisaishi prenderanno vita in arrangiamenti intimi e ricchi di poesia, trasportando il pubblico nei mondi incantati dello Studio Ghibli. Da classici come Jeeg no Uta e Lupin III fino ai successi contemporanei di Attack on Titan e Demon Slayer, ogni brano è un ponte tra generazioni di appassionati. Le sigle che hanno segnato la storia, con arrangiamenti originali, diventeranno un’esperienza dal vivo che celebra l’evoluzione dell’anime e la sua capacità di toccare il cuore attraverso la musica.
Domenica 16 novembre c’è lo spettacolo di storie e canzoni “In viaggio con gli Inti-lllimani”, Un’altra avventura, incroci e incontri, storie che si intrecciano ancora una volta per crearne di nuove. Protagonisti sono i fratelli Jorge e Marcelo Coulon dello storico gruppo cileno, il cantautore fiorentino Giulio Wilson e lo scrittore Federico Bonadonna.
Giovedì 20 novembre a prendere il via sarà un evento d’eccezione, il debutto assoluto di “Unspoken systems” un progetto che vedrà in scena, per la prima volta insieme, tre artisti di alto profilo che si confronteranno in un dialogo in musica: Nils Petter Molvaer, Eraldo Bernocchi e Rita Marcotulli.
A risuonare in sinergia per regalare al pubblico una narrazione suggestive saranno le note della tromba del compositore norvegese Molvær (tra i pionieri dell’incontro tra jazz, elettronica e ambient), della chitarra di Bernocchi (che ha collaborato con figure di spicco del panorama musicale e nel mondo del cinema con Salvatores) e del pianoforte della Marcotulli (tra le artiste più acclamate a livello internazionale e prima donna a ricevere il David di Donatello per la colonna sonora di “Basilicata coast to coast”).
Il progetto è promosso da Mea Concerti e Comune di Perugia in partnership con Seed.
Domenica 23 novembre la ricercatrice e divulgatrice Vera Gheno è la protagonista di “Grammamanti. Immaginare futuri con le parole”. Le parole sono centrali nelle nostre vite e dischiudono infinite opportunità. Per questo dovremmo instaurare con loro una vera e propria relazione amorosa, sana, libera, matura. Perché le parole permettono di vivere meglio e danno la possibilità di cambiare il mondo. Chi può definirsi grammamante? Chi ama la lingua in modo non violento, la studia e così comprende di doverla lasciare libera di mutare a seconda delle evoluzioni della società, cioè degli usi che le persone ne fanno ogni giorno parlando. Essere grammarnazi significa difendere la lingua chiudendosi dentro a una fortezza di certezze tanto monolitiche quanto quasi sempre esili: occorre però tornare ad amare la nostra lingua, apprezzandola per quello che davvero è, cioè uno strumento potentissimo per conoscere sé stessi e costruire la società migliore che vorremmo (ingresso libero)
Mercoledì 26 novembre Francesca Airaudo, accompagnata dalle note di Tiziano Paganelli, va in scena con “Attente al lupo! Appunti sparsi di sopravvivenza femminile”. Negli anni Sessanta viene sancita l’incostituzionalità dell’art. 559 del Codice penale, nel quale solo l’adulterio della moglie viene punito. Poi arriva il diritto al divorzio, la legge sull’aborto e solo nel 1981 la cancellazione del Delitto d’onore e del matrimonio riparatore. Insomma, il problema è antico, sepolto sotto quintali di pagine che tentano ogni volta di spiegare il perché di tanta violenza. Continueremo a cercare i perché, ma forse sarebbe meglio prima cominciare a smontare i pregiudizi che rendono le donne ancora facile preda dei “lupi cattivi” (ingresso libero)
Sabato 6 dicembre “Elogio dell’ignoranza e dell’errore” con Gianrico Carofiglio. Biasimare gli errori e stigmatizzare l’ignoranza sono considerate pratiche virtuose. Necessarie. Ma le cose, forse, non stanno proprio così.
Prendendo spunto da aneddoti, dalla scienza, dallo sport, da pensatori come Machiavelli, Montaigne e Sandel, ma anche da Mike Tyson, Bruce Lee e Roger Federer, Carofiglio racconta la gioia dell’ignoranza consapevole e le fenomenali opportunità che nascono dal riconoscere i nostri errori. Imparando, quando è possibile, a trarne profitto. Una riflessione inattesa su due parole che non godono di buona fama. Un’allegra celebrazione della nostra umanità.
Le date di Providence – Perugia Gospel Week: domenica 14 dicembre Joyful singing choir, lunedì 15 dicembre Baltimora Gospel Singers, mercoledì 17 dicembre Pastor Ron Gospel Show, giovedì 18 dicembre Deborah Moncrief & New Millennium Gospel Singers, martedì 23 dicembre Eric Waddell & Abundant Lifes Singers
Domenica 28 dicembre si parte per un percorso imperdibile e travolgente dentro l’arte di uno dei più grandi compositori del Novecento, il maestro Ennio Morricone. Sul palco “Omaggio a Morricone. Musiche da Oscar”, uno spettacolo insignito nel 2017 dell’alto patronato del presidente della Repubblica con l’Orchestra Ensemble Le Muse diretta dal maestro Andrea Albertini, con Angelica Depaoli come voce solista e la partecipazione straordinaria della “voce di Morricone” nel mondo Susanna Rigacci
A chiudere l’anno, mercoledì 31 dicembre, sarà un viaggio inusuale nella musica cantautoriale italiana accompagnati dalla voce dell’eclettica Petra Megoni, una fra le artiste italiane più affermate, magnetiche e complete degli ultimi vent’anni, sul palco con Mauro Ottolini (tromba bassa, conchiglie, voce) e con Thomas Sinigaglia (fisarmonica, looper) e Marco Bianchi (chitarra classica).
Venerdì 23 gennaio tappa del tour teatrale “Ci vediamo alla radio. Vite di Cronisti che hanno incrociato la radio” di Francesco Repice.
Lo sport e la radio sono fatti l’uno per l’altro. Se il racconto televisivo è corale, la radiocronaca è per voce sola, come soli sono i campioni delle imprese sportive da raccontare, far vivere, far sentire agli ascoltatori. “L’essenziale è invisibile agli occhi”, come dice il Piccolo Principe, ma non ai piccoli grandi principi della voce via radio, destinati a rimanere per sempre nella scatola delle meraviglie della memoria.
Francesco Repice, storico cronista di Radio Rai, apre quella scatola delle meraviglie e ci accompagna in cinquant’anni di momenti indimenticabili in un intreccio tra musica e parole, immagini ed emozioni. Una galleria di eroi della radio, voci assolute e ribelli, capaci di trasmettere il potere della parola, il suo epos solitario.
Sabato 24 gennaio torna a grande richiesta Giorgia Fumo con “Out of office”, un viaggio attraverso le sfide e le assurdità della vita da ufficio, analizzando come il mondo del lavoro sia radicalmente mutato negli ultimi quindici anni. Con il suo stile tagliente e ironico, la Fumo usa i suoi tredici anni in ufficio per raccontare un mondo del lavoro fatto di presentazioni PowerPoint e burnout, fogli Excel e figure che si vantano di “lavorare con le persone”, storie strappalacrime su LinkedIn e risse per l’aria condizionata.
Sabato 31 gennaio (ore 21) spazio a “Le emozioni che abbiamo vissuto” (Gli anni Sessanta. Quando tutto sembrava possibile) di e con Walter Veltroni.
Veltroni è un grande protagonista della recente storia politica e della cultura italiana che, con questo progetto, ha deciso di mettersi in gioco personalmente, restituendo – come dice lui stesso – ciò che la vita gli ha donato, salendo sul palco per raccontarsi e raccontare gli ultimi decenni del secolo scorso.
Nelle intenzioni questo è un ambizioso percorso di vasto respiro che abbraccerà un lungo arco temporale: dagli anni Sessanta fino agli anni Duemila, dalla Seicento alle Torri Gemelle, un viaggio emozionale e di coscienza condotto decennio per decennio, mettendo al centro il fattore umano e personale come chiave di lettura dei fatti storici.
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