
ArtistaPovero si presenta al pubblico con la sua prima mostra personale dal titolo “Il Cantiere della Grande Opera – Opera al Nero”, in programma a Civitella del Lago (TR) dal 2 al 31 agosto 2025, con il patrocino della Provincia di Terni e del Comune di Baschi. La proposta artistica di ArtistaPovero vuole essere un’indagine pittorica e simbolica sull’identità emozionale, sulla prigionia psichica e sulla rinascita. Un processo creativo articolato tra rituale e visione, sogno e sincronicità, che esplora la psiche attraverso l’alchimia e la forma ermetica.
“Il Nigredo segna da sempre l’inizio della Grande Opera alchemica: il momento in cui gli elementi simescolano, si disgregano, imputridiscono e muoiono per rinascere trasfigurati.”
Il Cantiere della Grande Opera – Opera al Nero è un atto di trasformazione in divenire. La mostra presenta il primo movimento pubblico del progetto alchemico e simbolico di ArtistaPovero, nome rituale di Valter Saccomanni Poda. Un’esposizione concepita come work in progress, che dal 2 agosto espone la prima fase dell’Opera al Nero, per culminare il 31 agosto con la presentazione della seconda fase del processo. In mostra è esposta, come fulcro centrale dell’installazione, la tavola che apre la corazza fondamentale: esito di un processo di studio e trasmutazione avviato con il primo ciclo di opere, Le Tavole della Vita. In essa si confrontano la corazza emozionale — ormai consolidata come un muro —, l’ombra e l’energia psichica come spinta vitale e contenitore emotivo.
L’opera, realizzata con tecnica mista, acrilici, smalti e foglia oro su pvc, è strutturata come un grande mandala quadrato dal lato di due metri e cinquanta centimetri, concepito a livelli che genera un particolare effetto trompe-l’oeil, dotato di un’omotetia interna tipica dei frattali. Attraverso l’impiego del bianco come lama che trafigge il nero, la corazza si rivela per ciò che è: una gabbia compressiva, una struttura di contenimento. Dalla sua apertura — una sorta di chiave di volta che tiene insieme le parti — riemerge una struttura piramidale, emblema della totalità delle emozioni che risalgono verso la sfera: l’espansione dell’energia psichica, liberata e riconfigurata.
Tutto attorno orbitano alcune opere di studio e opere collaterali, come elementi satelliti, realizzati in cartone, acrilici e foglia oro su cotone, che rappresentano le singole parti della corazza stessa: frammenti-mattone che, idealmente, compongono il muro emotivo sedimentato come scudo protettivo. Queste opere, autonome ma interconnesse, riportano tutti i colori nell’opera principale, come se ciascun frammento contenesse un’eco, una memoria o una vibrazione del centro. Insieme, generano un campo percettivo in cui la somma delle parti si rivela più vasta e viva della totalità visibile.
Il 31 agosto ore 18:00, giorno di chiusura della mostra, verrà svelata la seconda parte dell’Opera al Nero: un dispositivo tridimensionale in forma di mandala dal diametro di sette metri, composto da sei tele disposte in cerchio. In questa costellazione cromatica, tutti i colori e le emozioni riemerse a coppie di complementari nel primo atto tornano a vibrare secondo l’ordine dello spettro, dando corpo a un’esperienza percettiva e ritmica che fonda le basi per il passaggio successivo…
Biografia ArtistaPovero
ArtistaPovero, pseudonimo di Valter Saccomanni Poda, nasce a Orvieto nel cuore dell’Umbria e vive a Civitella del Lago. Lo spirito del borgo dall’atmosfera rinascimentale plasma la sua sensibilità verso l’indagine simbolica. Fin dalla giovinezza si confronta con la valenza figurata del colore, elaborando una tesi sulla simbologia del nero nella cultura occidentale come soglia verso l’ignoto e spazio di rifugio interiore.
Il percorso formativo lo conduce dal NID di Perugia, dove si forma in Architettura degli Interni sviluppando una visione plastica ed esperienziale dello spazio, all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano per il biennio specialistico in Product Design. Qui elabora la tesi sperimentale “Il design dell’interiore: dall’archetipo del mandala all’antroposofia”, supervisionata dal prof. Gabriele Perretta e dalla prof.ssa Anna Gili, ispirata dalla Biennale di Venezia Il Palazzo Enciclopedico curata da Massimiliano Gioni. La ricerca indaga le connessioni tra pulsioni creative, spiritualità e coscienza simbolica, approfondendo il mandala nella psicologia analitica junghiana e l’approccio introspettivo dell’arte steineriana e focalizzandosi sul lavoro di artiste come Hilma af Klint, Anna Zemánková ed Emma Kunz.
Durante questo periodo inizia la collaborazione con Anna Gili Design Studio e Atelier Mendini che lo porta in contatto diretto con il pensiero visionario del Design Radicale e le poetiche avanguardiste di Alchimia e Memphis. Parallelamente approfondisce lo studio dell’energia psichica e la teoria del colore di Goethe, includendo l’alchimia ermetica come sistema di trasmutazione spirituale. In questo contesto mette a confronto la corazza emozionale di Wilhelm Reich con la struttura dell’ombra in Carl Gustav Jung.
Tuttavia, è l’incontro con l’archetipo della croce durante la visita alla mostra Keith Haring. About Art al Palazzo Reale di Milano nel marzo del 2017 a segnare la svolta decisiva verso la ricerca artistica. Da questa epifania simbolica nascono Le Tavole della Vita, primo nucleo del progetto che diverrà La Grande Opera.
La forte vocazione artistica e l’isolamento forzato durante la pandemia da Covid-19 lo conducono alla scelta radicale del ritiro in solitaria e all’adozione del nome ArtistaPovero, in omaggio a San Francesco d’Assisi come segno di rinuncia per dedicarsi completamente al progetto.
Il progetto è stato realizzato tra l’Umbria e Milano nel Temporarystudio, spazio concepito come tempio archetipico che, attualmente, è ospitato tra le colline di Civitella del Lago, dove prosegue il cammino simbolico verso La Grande Opera. La fase attuale, L’Opera al Nero, rappresenta il rito pittorico di apertura della corazza e discesa simbolica nell’ombra che segna l’inizio del processo alchemico di trasformazione.
© Riproduzione riservata