Centrodestra in piazza per dire no all’aumento delle tasse. E intanto il deficit sanità ‘scende’ a 73 milioni (foto)
Bandecchi chiede la riapertura del tavolo sulla manovra, Proietti: "Giunta e consiglieri lavorano in commissione"

Grande partecipazione alla manifestazione del primo aprile – giorno del tavolo Umbria-Mef – con cui i primi cittadini di centrodestra e gli amministratori di centrodestra hanno detto no all’aumento di nuove tasse. “Le spiegazioni che ci ha fornito la Proietti non sono convincenti – annuncia una nota – . Alzare le tasse, basandosi su quelli che a oggi sono solo dati non confermati e non ufficiali, è una scelta sbagliata che ricadrà sulle famiglie e sulle imprese del nostro territorio. Dopo i rincari energetici e la crescita dell’inflazione, l’aumento della pressione fiscale penalizzerà irrimediabilmente l’economia dei nostri paesi e delle nostre città”. Bandecchi ha chiesto un ritorno al tavolo per capire i margini di modifica alla manovra, mentre a sorpresa la stessa Proietti è scesa da palazzo Cesaroni per spiegare le sue ragioni: “Giunta e consiglieri lavorano in commissione, quella è la sede di lavoro”. In una nota arrivata poco prima delle 19, inoltre, la Regione spiega che “Sul Tavolo di verifica del Mef (Ministero economia e finanza) la Regione Umbria ha portato i conti relativi al 2024 e i tecnici del Ministero hanno accertato il disavanzo del Sistema sanitario regionale. a cifra per la quale la Regione dovrà garantire le necessarie coperture è pari a 73 milioni, somma del disavanzo del sistema sanitario regionale pari a 34 milioni e del fondo di dotazione pari a 39 milioni”.
“Da specificare poi – aggiungew la nota – che da quest’anno il governo taglierà alla Regione 5 milioni (saranno in tutto 40 nei prossimi 3 anni). Questa situazione, cristallizzata stamattina sul tavolo del Mef, porta all’avvio della procedura di diffida ai sensi del comma 174 L, 311/ 2004. Il Tavolo resta in attesa delle necessarie misure di copertura entro i termini previsti dalla normativa vigente e cioè entro il 30 aprile. Se le coperture non saranno recuperate entro tale data, dal 1° maggio la Presidente della Regione in qualità di commissario ad acta deve aumentare l’addizionale Irpef e Irap, ma se gli stessi aumenti saranno ritenuti insufficienti dal 1° giugno saranno aumentate al massimo le aliquote Irpef per tutte le fasce di reddito e Irap per tutte le imprese, oltre al divieto di effettuare spese non obbligatorie in sanità”.
Intanto Fratelli d’Italia ha lanciato una petizione su change.org contro la manovra che “prevede un inaccettabile aumento della pressione fiscale a carico di cittadini, famiglie e imprese”, dicono dal partito. “Si tratta di una misura folle e dannosa per i cittadini e per l’economia del territorio – attacca Emanuele Prisco, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Umbria – . Non esiste, infatti, alcun “buco di bilancio” e nessuna condizione che giustifichi questa manovra e i cittadini non devono essere costretti, soprattutto in questo particolare momento, a sopportare ulteriori oneri per giustificare il mancato rispetto degli impegni assunti dalla maggioranza di sinistra e allo stesso tempo avere più risorse da spendere in “consenso elettorale”. La Giunta ritiri immediatamente questa legge”. (maggiori informazioni nelle prossime ore)
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