La conferenza stampa al comitato elettorale di Perugia della neo eletta Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, si è tenuta nel pomeriggio di martedì ed è iniziata con un’analisi del voto: «Abbiamo ottenuto 5 punti netti in più, nessuno lo aveva previsto – ha detto Proietti – ci ha sorpreso anche che il dato dell’astensionismo sia stato più alto in Emilia Romagna che in Umbria, dove è stato comunque alto per un ente come la Regione che tocca da vicino la vita di tutti. Abbiamo presentato un programma di 10 punti, oggi annuncio l’11mo: in 5 anni ci proponiamo di far ritornare la gente a partecipare alla vita e alle decisioni della Regione».
«Nei primi cento giorni di governo regionale – ha proseguito Proietti – metteremo mano alla sanità investendo tutte le risorse possibili per l’abbattimento delle liste di attesa e ascoltando chi nella sanità ci lavora tutti i giorni. Quanto alla sanità privata, deve essere convenzionata e deve costituire un supporto a quella pubblica. Un umbro su 10 rischia la vita per la rinuncia alla prevenzione e alle cure perché non può permetterselo, non possiamo più accettarlo».
«Altro tema le infrastrutture: ringraziando la premier Meloni per le congratulazioni via social, propongo di aprire un tavolo straordinario Governo-Regione per vedere quali risorse possono arrivare dal Pnr e quali il Ministero delle Infrastrutture può mettere a terra per colmare i ritardi accumulati soprattutto nel trasporto pubblico locale».
Tra i temi affrontati anche l’Ast di Terni con la proposta di un progetto a medio termine per ridurre i costi dell’energia anche grazie all’energia rinnovabile e per impedire la perdita dei posti di lavoro.
E poi la digitalizzazione «per incentivare l’insediamento delle aziende e richiamare i giovani a vivere e lavorare qui». Sulla squadra di governo «non ci sono ancora nomi per la giunta, ma ci sarà bisogno di persone competenti soprattutto per il dossier sanità». Proietti ha infine ribadito il no «all’ennesimo inceneritore, un’opera senza senso anche dal punto di vista economico per una regione così piccola. Dobbiamo puntare sulle tre ‘r’: riciclare, riutilizzare, ridurre alla fonte i rifiuti».
A margine della conferenza stampa, anche la nota di Tommaso Bori sul risultato del Pd in Umbria: “Risultato straordinario sia politico che elettorale per il Partito democratico in Umbria: le urne che si sono appena chiuse hanno consegnato una vittoria non scontata e non banale al centrosinistra di Stefania Proietti. Il Pd dell’Umbria, rispetto alle Regionali di cinque anni fa, cresce sia in termini assoluti che percentuali, con un balzo di quasi 10 punti. Quasi raddoppiato – ha sottolineato Bori, eletto nuovamente consigliere – anche il numero degli eletti, che passano da cinque a nove. Siamo tornati ad essere ampiamente la prima forza politica regionale, grazie ad un lavoro che ci ha visti impegnati in termini di rinnovamento del gruppo dirigente e radicamento nei territori, sia di cambiamento della proposta politica. Non siamo solo il perno di un’alleanza ampia e plurale, che in questi mesi è diventata anche un modello a livello nazionale grazie al Patto Avanti, ma ne siamo anche il collante che ha permesso di concretizzare candidature valide e vincenti insieme ad una proposta politica credibile, in grado di valorizzare le specificità di ciascuno. Abbiamo condiviso fin da subito e in maniera unanime la proposta di Stefania Proietti, consapevoli del valore che la sua figura di amministratrice concreta, impegnata e civica, rappresentasse non solo per noi ma per la società regionale. Intendo ringraziarla per l’impegno instancabile, la forza e la determinazione messa in campo in questi mesi e sono certo che contribuirà a dare all’Umbria quel riscatto che merita sui temi fondamentali.
Siamo stati determinanti sul piano nazionale e abbiamo fatto la differenza sul piano politico: quello che è accaduto in Umbria – ha concluso Bori – non può essere archiviato come una casualità o un incidente di percorso, come stanno tentando di fare la presidente Meloni a livello nazionale e la destra di Tesei a livello locale. Quello che siamo stati capaci di fare in Umbria è un modello che può essere replicato ed esportato, a partire dal progetto costruito dal basso e nei territori, così come il programma partecipato e condiviso. Un modus operandi che può segnare un punto di svolta nella modalità con cui il Partito democratico è chiamato a fare non solo l’opposizione, ma a costruire l’alternativa. A partire dalle azioni chiave della destra che privatizza e svuota i servizi pubblici, primi fra tutti la sanità, la scuola e i trasporti”.
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