Amministrative Umbria: risalgono centrosinistra e Pd, centrodestra zoppica e la Lega affonda. Ora i ballottaggi con occhi alle regionali
I risultati dai comuni aprono nuovi scenari in vista della tornata regionale: a destra scendono le quotazioni per Tesei, e con questi dati a sinistra torna di moda il nome di Stefania Proietti
Foligno e Perugia al ballottaggio, basta già questo per far capire che in Umbria è già ri-cambiata aria. Nel capoluogo e in quella che è la terza città umbra, il centrodestra non ha sfondato come ci si attendeva, ed ora tutto è nuovamente in gioco. Ma al ballottaggio sono andati anche altri importanti comuni umbri.
Si è concluso così lo spoglio della elezioni amministrative nei Comuni umbri superiori a 15.000 abitanti. Dopo quelli del pomeriggio, sono arrivati ulteriori verdetti che hanno confermato il ballottaggio nei Comuni di Perugia, Foligno, Bastia Umbra, Gubbio e Orvieto.
Un risultato, quello delle amministrative nei 60 Comuni chiamati alle urne, che ha un chiaro vincitore: il centrosinistra. “Una giornata straordinaria per l’Umbria e per il Partito Democratico – ha subito commentato Tommaso Bori, segretario del PD umbro, – ora il PD torna ad essere vincente e convincente grazie al percorso di apertura e rinnovamento che abbiamo compiuto come nuovo gruppo dirigente, che trova nei risultati delle europee e delle amministrative la conferma che siamo sulla strada giusta”.
E il PD umbro ha sicuramente da festeggiare dopo aver raggiunto il ballottaggio nei Comuni già menzionati e – soprattutto – dopo aver vinto al primo turno a Marsciano e Castiglione del Lago e conquistato città inferiori a 15mila abitanti roccaforti della destra.
Dall’altro lato c’è però un centrodestra che zoppica e perde voti. La sconfitta più grande è certamente quello della Lega con il partito di Salvini che è risultato quasi una zavorra per i vari candidati raccogliendo a Perugia 2.983 voti (3,72%), a Foligno 2.556 voti (9,95%), a Gubbio 742 voti (4,45%). Discorso analogo anche a Bastia Umbra, dove nel 2019 la Lega – forte dei risultati dell’epoca – si presentò staccata dal resto del centrodestra non arrivando al ballottaggio per una manciata di voti. In questa tornata elettorale i voti raccolti sono stati solo 193 (1,89%) a fronte dei 1.493 (14,64%) di Fratelli d’Italia e dei 695 (6,81%) di Forza Italia.
Oltre al partito di Salvini trema anche la Regione con Donatella Tesei che è riuscita a perdere pure il Comune di Montefalco passato ad Alfredo Gentili, sostenuto dal centrosinistra. E ora viene naturale chiedersi quali saranno le ripercussioni sul futuro della Regione?
Dopo i ballottaggi del 23 giugno partiranno ampie consultazioni per stabilire la sorte di Tesei e giunta. Dopo la sconfitta – seppur minima – in Sardegna, la linea del Governo sarebbe stata quella della continuità cercando il più possibile di mantenere l’unità nella coalizione che governa la Regione. Ma gli scenari cambiano di giorno in giorno e il futuro della presidente – che potrebbe essere sostituita da un esponente di Fratelli d’Italia (forse Agabiti, ndr) o da Andrea Romizi sindaco uscente di Perugia – dipenderà tutto dai risultati dei ballottaggi.
Strada spianata invece per il centrosinistra che, qualora ottenesse, i risultati sperati nel capoluogo e negli altri Comuni – in particolare in quella Foligno tornata inaspettatamente in bilico – potrebbe seriamente puntare alla Regione. Tanti i nomi formulati nei mesi seguenti, come la vicepresidente della Camera Anna Ascani, ma il nome più accreditato e più volte passato alla cronaca è quello del sindaco di Assisi Stefania Proietti che, tentata dai buoni risultati del voto di giugno, potrebbe certamente pensare a candidarsi. La sindaca di Assisi cederà alle pressioni?
Se anche in Regione sarà un duello tutto al femminile si scoprirà nei prossimi mesi ma intanto occhi puntati sulla sfida Ferdinandi-Scoccia che, nella giornata di lunedì, ha regalato un avvincente testa a testa fino a tarda serata.
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