È spoletino il ragazzo del video pubblicato nel weekend dal sito del Quotidiano Nazionale in cui si vede l’arresto violento di uno studente italiano venticinquenne, Matteo Falcinelli, da parte di alcuni agenti della polizia di Miami, negli Stati Uniti. Il video risale a febbraio, proviene dalla bodycam di uno degli agenti coinvolti ed è stato ricevuto dagli avvocati solo ad aprile. Nel video i polsi e le caviglie di Falcinelli vengono legate assieme con una pratica chiamata hogtie restraint, che negli Stati Uniti, benché sconsigliata, è ancora piuttosto usata. (Continua dopo il video – attenzione, immagini forti)
Le urla di dolore, i piedi legati con una cinghia alle manette dietro la schiena. Matteo Falcinelli, studente italiano di 25 anni, è stato arrestato e incaprettato in cella per 13 minuti dalla polizia di Miami, in Florida. Le immagini pubblicate dal @qnazionale. pic.twitter.com/yt4NIx7aDH
— Marco Fattorini (@MarcoFattorini) May 4, 2024
Secondo una prima ricostruzione Falcinelli, che a Miami frequenta un corso di laurea in management alla Florida International University, era entrato in un locale in cui a sua insaputa lavoravano alcune sex worker. Si sarebbe rifiutato di pagare una prestazione sessuale e avrebbe litigato con i gestori e il buttafuori. A quel punto è intervenuta la polizia, che lo ha portato in commissariato. Stando alla ricostruzione del quotidiano online Il Post, dopo tre giorni di carcere Falcinelli è uscito su cauzione, e nella fase preliminare del processo la giudice gli ha proposto di far cadere tutte le accuse in cambio di un impegno a frequentare un programma rieducativo. Falcinelli ha accettato. Stando al racconto della famiglia però i suoi avvocati hanno ottenuto il video dell’arresto soltanto a metà aprile, e quindi hanno avuto prova soltanto in un secondo momento delle violenze avvenute quel giorno.
Dopo la diffusione del video il ministero degli Esteri italiano ha fatto sapere che sta seguendo il caso già da due mesi e che stando alle ricostruzioni sembra che Falcinelli abbia subito “un trattamento detentivo particolarmente violento”. “Stiamo monitorando la situazione e nelle prossime ore cercherò di mettermi in contatto con i genitori per comprendere meglio i contorni di quanto accaduto al ragazzo – le parole del sindaco di Spoleto, Andrea Sisti – Sappiamo che il ragazzo – aggiunge il sindaco – si trova in Florida già da oltre tre anni, mentre i genitori dovrebbero vivere ancora a Spoleto, ma con loro non ho contatti diretti”.
La famiglia di Falcinelli ha raccontato che le circostanze dell’arresto particolarmente traumatiche hanno condizionato pesantemente la vita del ragazzo. “Da quando è stato rilasciato è stato ricoverato a causa delle ferite, poi trasferito in ospedale psichiatrico perché a rischio suicidio. Ora è seguito da psicologi e psichiatri, prende psicofarmaci, ha paura di uscire dal campus dove ci troviamo. Ha danni ai nervi di entrambe le mani, ma anche dolori al collo e alla schiena”, ha detto Studenicova a Repubblica. La famiglia di Falcinelli ha detto al Quotidiano Nazionale che intende denunciare le autorità statunitensi per il trattamento subito durante l’arresto.
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