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Anche Alessandro “Asso” Stefana e Tullio De Piscopo sul palco di Suoni Controvento

Appuntamento al 21 luglio a Scheggia e Pascelupo e all’8 settembre a Montefalco

Ancora due annunci per Suoni Controvento, il festival di arti performative promosso da Aucma con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Umbria: il 21 luglio a Scheggia e Pascelupo arriva Alessandro “Asso” Stefana, mentre l’8 settembre il palco dei Vigneti Arnaldo Caprai a Montefalco sarà tutto di Tullio De Piscopo.

Domenica 21 luglio alle 19 Alessandro “Asso” Stefana porterà la presentazione del suo omonimo disco da solista all’Abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli a Scheggia e Pascelupo.

«Questo disco ha un significato particolarmente speciale per me e rappresenta il risultato di anni di dedizione – le parole di Stefana – Non si tratta soltanto del tempo trascorso nel processo creativo ma piuttosto del lungo percorso di affinamento e consapevolezza che ha accompagnato ogni singola fase del suo sviluppo. L’apporto di PJ Harvey è stato cruciale (fondamentale): fin dall’inizio ha mostrato un grande interesse nella mia musica, quando le ho presentato le prime bozze e le ho chiesto un parere è iniziato un costante scambio di opinioni che ha portato a perfezionamento dei brani, sia nella forma che nella stessa selezione dei pezzi, e mi ha spronato a scavare alla ricerca della vera essenza di ogni composizione. Polly mi ha scritto parole di grande sostegno e mi ha dato la forza di portare questo progetto a compimento».

In seguito «per qualche motivo che ancora fatico a comprendere, ho custodito gelosamente questo disco, trattandolo con lo stesso riguardo riservato a qualcosa di estremamente intimo e prezioso, prima di permettergli di intraprendere il proprio cammino nel mondo. È stato un atto di protezione per un album che sento autentico e vulnerabile. La fragilità a cui mi riferisco è quella di un lavoro in cui mi sono quasi nascosto e fatto da parte, lasciando che le abilità di un singolo musicista cedessero il passo a una visione d’insieme e si mettessero al servizio dei brani canzoni, indipendentemente dal fatto che siano cantati o meno».

Nella seconda metà del disco «come una meteora arriva una voce: quella di Roscoe Holcomb proveniente dai preziosi archivi di Smithsonian Folkways, una testimonianza potente e commovente di un’epoca passata. Le originali registrazioni domestiche a cappella (effettuate intorno agli anni ’60) catturano la sua voce con purezza e trasmettono un senso di nostalgia e dolore. Quasi per gioco, inizialmente ho provato e suonare sopra questa voce, cercando di accompagnarla, accordando addirittura gli strumenti su di essa, essendo cantata nel vuoto senza alcun riferimento armonico. Con una riverenza assoluta verso questo gigante della musica, pian piano, magicamente, ha preso forma un mondo ed è stato quasi come se la voce di Roscoe vivesse di nuovo, risuonando attraverso il tempo e lo spazio, trasportata in un’altra dimensione. Per uno scherzo del destino l’anno in cui Roscoe lasciava questa terra io ci mettevo per la prima volta piede. Mi ha sempre affascinato l’idea di mescolare il folk, una musica così intimamente legata alla terra, con qualcosa che vada oltre questi confini. Questo album rappresenta esattamente il punto di incontro tra il rurale e l’etereo, un luogo sospeso tra terra e cielo (tra basso e alto, concretezza e trascendenza) che ho sempre inseguito. Spero che chi ascolti colga questa sincerità e la passione che ho riversato in ogni nota».

Domenica 8 settembre alle 18 ai Vigneti Arnaldo Caprai di Montefalco alle 18 Tullio De Piscopo con “40 Anni di Stop Bajon”. Ricorre infatti quest’anno il quarantennale della pubblicazione di “Stop Bajon”, mirabile e storica composizione scaturita dalle ritmiche innovative di Tullio De Piscopo e dalla genialità di Pino Daniele. Brano precursore dei tempi e dal sound che ancora oggi riesce a sorprendere, incantare e far muovere tutto il corpo. Primo esempio di una nuova onda: con “Stop Bajon” nasceva infatti il rap napoletano.

Venne registrato nel 1984 a Formia negli studi Bagaria di Pino Daniele assieme ad un incredibile mix di musicisti, Don Cherry, grande jazzista, al “Pocket Trumpet” e alla chitarra africana Dussun’guni, Famadou Don Moye per decenni colonna ritmica dell’Art Ensemble of Chicago, Margherita Ricciardelli vocalist e poi gli indimenticabili Rino Zurzolo al basso e Joe Amoruso alle tastiere, la ritmica possente di Pino Daniele alla chitarra e il sound magico di Tullio De Piscopo alla batteria, voce e percussioni.

Negli anni il brano ha avuto una diffusione mondiale, è stato primo in classifica in Inghilterra e in tutta Europa e nella UK Singles chart del 1984, ha mantenuto sempre un’alta attenzione di pubblico ed è stato utilizzato da tutti i più grandi dj. È diventato l’inno del movimento “Italo disco” nel mondo.

La vita e la personalità che De Piscopo ha messo dentro “Stop Bajon” sono incredibili. Sin da ragazzo l’artista scopre il suo talento e lo coltiva con determinazione e con convinzione, ne fa un’arma per affermare i propri valori, cercando il suo posto di musicista, fino ad esibirsi davanti al Papa e ai grandi del mondo e a stringere collaborazioni con i vip della musica italiana come Andrea Bocelli, Mina, Fabrizio De André, Pino Daniele, Franco Battiato, Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Adriano Celentano, Ornella Vanoni, Milva.

E, ancora, grandi concerti e intramontabili registrazioni con John Lewis, Don Costa, Wayne Shorter, Bob James, Chet Baker, Max Roach, Gerry Mulligan, Billy Cobham, Eumir Deodato, Quincy Jones, Monty Alexander, Slide Hampton, Kay Windings, Lester Bowie, Bob Berg, Alphonso Johnson, Billy Cobham, Tony Scott, Richie Havens.

La personalità e la raffinatezza del suo suono influenzano sessant’anni di storia della musica, sin dai primi dischi fino a collaborazioni con grandi nomi. Vale la pena ricordare la collaborazione storica col maestro Astor Piazzolla con il quale realizza ben 11 lp, creando e diffondendo il sound del “Tango Nuevo”, magnificamente sintetizzato nella celeberrima composizione “Libertango”, brano ancora oggi eseguito in tutti i grandi teatri nel mondo.

Diventa caposcuola e interprete del sound mediterraneo, che trasferisce con amore e passione alla musica del “fratello in blues” Pino Daniele. Dopo la composizione della mitica Superband del 1981, Pino Daniele, Tullio De Piscopo, Tony Esposito, James Senese, Rino Zurzolo e Joe Amoruso deliziano spettatori di ogni età in tutta Italia con concertissimi sempre sold-out. Tullio starà assieme a Pino Daniele fino al suo ultimo concerto il 22 dicembre 2014 al Forum di Assago.

Il sound di Tullio De Piscopo varca i confini del bel paese, arriva in America, in Africa. “Oltre la facciata” c’è una vita “presa in prestito” dalla musica e dalla famiglia, fatta di scontri con i signori dello show business e di insofferenza verso la mediocrità. Vissuta in maniera libera e ribelle, da protagonista arrivato sotto i riflettori ed acclamato unico dalla moltitudine.


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