Slava’s Snowshow, al Teatro Lyrick di Assisi emozione e grande coinvolgimento (foto)
Uno spettacolo che lascia grandi e piccoli senza parole: poesia, fascino e grande emozione. Al Teatro Lyrick di Assisi fino a domenica 10 marzo
Al Teatro Lyrick di Assisi fino a domenica 10 marzo c’è SLAVA’S SNOWSHOW! E alla “Prima” c’eravamo anche noi di Umbria Social.
Fantasioso, lirico, ironico, universale e senza tempo, qua e là venato di malinconia, SLAVA’S SNOWSHOW è lo spettacolo con i numeri più belli e famosi del repertorio di SLAVA, il clown russo che si ispira, tra gli altri, a Marcel Marceau, Charlie Chaplin e al nostro Totò.
Orari: mercoledì, giovedì e venerdì alle 20.45, sabato alle 17 e alle 20.45, domenica alle 16 e alle 19.30. Slava’s Snowshow incanta spettatori di tutte le nazionalità, generi ed età come nient’altro al mondo. Un genere a sé stante, uno show che riesce a essere spontaneo e magico come il primo giorno in cui è stato rappresentato.
Il suo geniale ed eccentrico ideatore, il russo Slava, (pluripremiato con l’Olivier e il Time Out Award a Londra, il Drama Desk a New York, lo Stanislavskij a Mosca e il Festival Critics Award a Edimburgo) e considerato “il miglior clown del mondo”, afferma di amare «un teatro che nasce dai sogni e dalle fiabe; un teatro ricco di speranze e sogni, di desideri e di nostalgie, di mancanze e disillusioni. Un teatro che sfugge a qualsiasi definizione, all’interpretazione unica delle sue azioni e da qualsiasi tentativo di limitazione della sua libertà».
Il risultato è una serata incredibile e inaspettata, che affascina i più piccoli e restituisce ai grandi la meraviglia dell’infanzia. Salutato dalla stampa internazionale come un evento unico al mondo, SLAVAS’ SNOWSHOW è stato definito “imperdibile e già classico, una cosa di rara bellezza teatrale”.
Gioiosi e atletici, ironici e teneri nel loro candore, i clown di SLAVA danno vita a una serie di scene una più spettacolare dell’altra, in bilico tra poesia, happening e circo, con un finale a dir poco spettacolare e coinvolgente dopo il quale nessuno ha voglia di tornare a casa. E anche noi ne siamo stati profondamente colpiti.
Foto: Mauro Berti ©️BN COM
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