Molesta la ex minorenne con centinaia di telefonate dopo aver violato due divieti di avvicinamento: arrestato ventenne
Succede a Città di Castello; la diciassettenne era stata anche insultata e picchiata
Un ventenne di origini marocchine e residente a Città di Castello è stato portato in carcere dopo che si era reso responsabile di comportamenti lesivi e persecutori nei confronti di una 17enne, sua ex fidanzata, per i quali l’autorità giudiziaria gli aveva già imposto il divieto di avvicinamento. Ma per due volte il giovane era riuscito a salire sul treno preso dalla ex per andare a scuola, e quando era finito ai domiciliari l’aveva tempestata di telefonate.
Nello specifico il giovane aveva violato una prima misura cautelare in quanto, lo scorso febbraio, era arrivato alla stazione di Trestina ed era salito sul treno che la minorenne prende ogni giorno per tornare da scuola. Una volta raggiunta in una delle carrozze, si era poi accomodato accanto a lei iniziando ad insultarla. Dopo questo episodio il 20enne era stato arrestato e rimesso in libertà dopo un altro divieto di avvicinamento (per meno di 500 metri) con braccialetto elettronico.
Ma il 10 marzo scorso il ventenne ha fatto in modo di nuovo di incontrare la 17enne alla stazione ferroviaria di Trestina; ha tentato di approcciare la giovane e quando lei si è rifiutata, ha perso le staffe insultandola, picchiandola e facendola pure cadere a terra. La minore, spaventata, ha chiamato la Polizia di Stato che aveva arrestato il giovane. Nel corso dell’udienza di convalida il giudice aveva disposto un ulteriore aggravamento della misura cautelare del divieto di avvicinamento, sostituendola con gli arresti domiciliari.
neanche questa misura ha funzionato, visto che il giovane ha effettuato centinaia di telefonate al telefono della ex. Per questo motivo il Tribunale di Perugia – “considerata la radicale assenza di qualsiasi capacità di auto-controllo, sintomo di una personalità allarmante e incline a delinquere” – ha disposto per il ventenne il carcere; la polizia ha portato il ragazzo a Capanne. (Foto di Osama Saeed su Unsplash)
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