SanitàUmbria

Liste di attesa proibitive, tempi biblici e carenza di personale: in che direzione va la sanità umbra?

Circa 3 milioni di italiani rinunciano a curarsi quando i costi delle prestazioni mediche non sono coperte dal servizio sanitario nazionale: e anche in Umbria i centri di cura privati nascono come i funghi

Circa 3 milioni di italiani rinunciano a curarsi quando i costi delle prestazioni mediche non sono coperte dal Servizio sanitario nazionale. Questo è il dato che emerge dall’indagine riportata da Rai News e condotta sull’opinione pubblica e sul personale medico dall’Istituto Piepoli per la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. E ancora – riporta il sondaggio – il 65% degli intervistati ha dichiarato che, in caso di necessità, attinge ai risparmi per curarsi, il 4% si indebita, mentre l’11% non usufruisce di prestazioni mediche a pagamento. Ricorrere alla sanità privata non è purtroppo un caso eccezionale ma sono sempre di più coloro che scelgono la via del privato a discapito del pubblico. Tra le molteplici ragioni c’è sicuramente la riduzione dei tempi e le distanze dei luoghi di visite e interventi dell’appuntamento prefissato.

E in Umbria? Sicuramente il cuore verde d’Italia segue il trend nazionale preferendo molto spesso la sanità privata. Sono moltissime, infatti, le segnalazioni che arrivano alla nostra redazione di ‘malfunzionamenti’ nell’iter burocratico sanitario, anche per le situazioni più semplici. Nei giorni scorsi ci è stato riportato che per prenotare una visita fisiatrica in alcuni distretti occorre oltre un anno di attesa ma, considerata l’urgenza dettata dal tipo di esame, è scontata la scelta di affidarsi a un medico privato. Non è la prima volta che accadono situazioni simili nel territorio umbro e spesso la cronaca locale riporta notizie dei numerosi disagi che ogni giorno i cittadini sono costretti a vivere in ambito sanitario con appuntamenti prenotati ad oltre un anno di distanza o in ospedali in zone periferiche e difficili da raggiungere. Inoltre, i pazienti che rifiutano l’appuntamento vengono buttati fuori dal sistema.

Ecco che per molti allora la soluzione più ovvia è quella di rivolgersi alla sanità privata, anche perché tra spese per il ticket e per il trasporto va a finire che il pubblico costa tanto quanto, se non di più, del privato. Per sopperire ai tempi biblici per le visite, nel post-pandemia è stato introdotto lo smartCup, la riorganizzazione delle attività del Cup regionale su due livelli attraverso il coinvolgimento di medici di medicina generale, pediatri, specialisti e farmacisti. La prenotazione per l’accesso alle prestazioni di I livello ad esempio può essere garantita in modalità di smartCUP. Ciò vuol dire che dalla prescrizione specialistica del MMG/PLS con ricetta dematerializzata, una volta confluita nel data-center regionale, possano essere estratti tutti i dati necessari per le attività di elaborazione della prenotazione da parte di operatori di smartCUP. La prenotazione degli appuntamenti avverrebbe quindi da remoto e il cittadino non avrebbe la necessità di provvedere alla prenotazione in maniera attiva in quanto l’appuntamento gli verrebbe comunicato dal sistema. Il CUP di II livello consente invece, di garantire la presa in carico del paziente per tutte le visite di controllo e le prestazioni di II livello prescritte dallo specialista. In pratica, al momento della prestazione, lo specialista attraverso l’accesso alla prescrizione piattaforma WEB redige la prescrizione e può provvedere alla prenotazione al CUP di II livello. La prenotazione delle prestazioni di II livello viene anche garantita dalle postazioni CUP di II livello attive nei Servizi e nelle Strutture.

Ma quanti cittadini umbri sono a conoscenza di questo servizio? E quanti per prenotare una visita sono stati spostati da un Cup ad un altro perché la visita richiesta era di un altro livello? L’Umbria, fino a qualche anno fa regione modello in fatto di sanità, negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con l’onda d’urto di concorsopoli e la successiva pandemia di Covid-19 che ha dato il colpo di grazia ad un sistema già ampiamente in crisi. La Giunta regionale e la presidente Donatella Tesei hanno fin da subito strizzato l’occhio al privato, potenziandone il tasso di coinvolgimento, su modello della Lombardia.

C’è anche un altro dato da tenere presente: la carenza di personale. Lo smaltimento delle liste d’attesa è imprescindibile dall’aumento delle assunzioni nella sanità pubblica. Tra carenze già in essere e prossimi pensionamenti, mancano: medici ospedalieri, medici di base e soprattutto infermieri. L’assessore regionale alla sanità Coletto – in una riunione a Palazzo Donini alla presenza della presidente della Regione, Donatella Tesei, del direttore regionale, Massimo D’Angelo e di quelli delle Aziende ospedaliere e sanitarie locali – si è prefissato, tra le altre cose, lo smaltimento dell’82% delle prestazioni accumulate prima del 1° maggio, la gestione entro i primi di ottobre della maggior parte di quelle rimaste, il contenimento e la gestione delle nuove al fine di raggiungere un totale di circa 35 mila prestazioni in lista di attesa entro la fine dell’anno.

Ma senza un piano concreto dalla Regione tutti i buoni propositi rischiano di rimanere solo propaganda con una sanità allo sbando e che di giorno in giorno rischia di implodere mentre la forbice tra pubblico e privato rischia di allargarsi sempre di più tenendo conto che stanno sorgendo numerose cliniche private in tutto il territorio con servizi specifici soprattutto in ambito sportivo. I privati stanno dunque investendo nella sanità trovando terreno fertile in un territorio che è carente. Si andrà verso questa linea? Tra pochi anni saremo costretti ad affidarci esclusivamente al privato? Che fine farà la sanità pubblica in Umbria? Chi vivrà vedrà, certo è che c’è ancora tanto da fare e migliorare.

Foto: Freepik


© Riproduzione riservata

Articoli Correlati

BNCom
Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

UmbriaSocial vive anche grazie ad annunci e sponsor, per favore, disabilita il tuo AdBlock per continuare