Fonderie ex Tacconi, continua a crescere la preoccupazione dei residenti di Santa Maria degli Angeli
Odore acre e polveri sottili: da anni i cittadini chiedono la delocalizzazione completa della fabbrica. E dopo i dati allarmanti di alcune analisi private, viene chiesto uno screening sulla popolazione
Le fonderie ex Tacconi continuano ad essere un problema per i cittadini di Santa Maria degli Angeli. La fabbrica costruita negli anni ’60 quando la zona era ancora aperta campagna, con l’espansione urbana è oggi una grande struttura di cemento e acciaio circondata da case. Il polo, catalogato come industria insalubre di prima classe, secondo i residenti della zona – riuniti in un comitato – va assolutamente delocalizzata dati i numerosi disagi creati anche, e soprattutto, a livello fisico.
Come riporta il TGR Umbria, la preoccupazione dei cittadini crescerebbe di giorno in giorno. Non si tratta più solamente dell’odore acre e della polvere nera contenente ferro, che si posa su tutto, ma il vero problema sarebbe l’abbondanza di metalli pesanti derivanti dalle polveri emesse dalla struttura.
Alcuni residenti hanno addirittura deciso di sottoporsi ad esami clinici presso un laboratorio privato. Nei capelli prelevati, come riporta ancora il TGR Umbria, sarebbero state trovate tracce di arsenico, uranio, palladio, rodio, gadolinio e tallio.
Dalla fabbrica, oggi di proprietà dell’imprenditore Alvano Bacchi e di un fondo statunitense, contestano le analisi effettuate smentendo la presenza degli elementi rilevati nel ciclo produttivo delle Fonderie. “Non capiamo quale possa essere la relazione scientifica che correla la presenza di questi elementi ai vicini e alla fonderia”. Queste le parole di Ivan Stefani, responsabile sicurezza della fabbrica, rilasciate sempre al TGR Umbria.
Tuttavia, il dibattito sulle Fonderie ex Tacconi sussiste da svariati anni. Un monitoraggio condotto da Arpa aveva evidenziato la ricaduta di polveri sottili contenenti piombo, cadmio, arsenico e nichel, tutti materiali segnalati dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro.
Non è mancato, infine, anche l’appello del sindaco di Assisi Stefania Proietti che, sollecitata dai residenti, ha allertato le autorità sanitarie. “Un’anomalia che non può più andare avanti – dice il sindaco intervistato dal TGR Umbria – per questo sistema produttivo che non ha più ragione di essere in un centro urbano”.
Già nel 2020, infatti, il Comune di Assisi aveva chiesto un piano per la delocalizzazione senza però mai ottenere risposta. Mancherebbero i soldi che, come suggerito dal sindaco stesso, potrebbero arrivare dal PNRR sfruttando il capitolo siderurgia sostenibile ma, anche questa, sembrerebbe una strada che nessuno sembra intenzionato a percorrere.
(Aggiornamento delle 14.30) Il capogruppo Lega Umbria Stefano Pastorelli ha scritto una lettera agli assessori regionali Luca Coletto e Roberto Morroni e al Direttore generale della sanità umbra Massimo D’Angelo per mettere in evidenza la situazione allarmante che si sta verificando a Santa Maria degli Angeli e le forti preoccupazioni espresse dai residenti della zona alla luce delle recenti novità emerse. “C’è qualcosa di più dell’odore acre, del rumore o della polvere nera che si posa su tutto – spiega Pastorelli nella lettera – Alcuni cittadini che vivono nella zona delle Ex Fonderie Tacconi hanno deciso di sottoporsi a degli esami clinici eseguiti da un laboratorio privato. Tali esami hanno rilevato nei capelli tracce, in concentrazione elevata, di tallio, mercurio, arsenico, uranio, rodio e piombo. Ricordiamo che già nel 2021, un monitoraggio condotto da Arpa aveva evidenziato la ricaduta a terra di polveri sottili contenenti piombo, cadmio, arsenico e nichel. A quanto pare la situazione non è cambiata, anzi, tracce di metalli pesanti sono emersi anche dalle analisi svolte privatamente dai cittadini. È necessario raccogliere le preoccupazioni dei residenti e provvedere quanto prima tramite Arpa ad un monitoraggio della qualità dell’aria e del suolo e procedere parallelamente ad uno screening sulla popolazione per accertarsi dei valori riscontrati. Alla luce dei risultati che emergeranno – conclude Pastorelli – valuteremo nuove iniziative da intraprendere a tutela della salute dei cittadini”.
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