Gubbio, Roberto Vecchioni tra i grandi ospiti del Festival del Medioevo
Oltre 70 lezioni di storia dal 20 al 24 settembre
Da Samarcanda a Gubbio. Roberto Vecchioni, uno dei padri storici della canzone d’autore in Italia, a lungo professore nei licei, sarà l’ospite d’onore del prossimo Festival del Medioevo, che si terrà dal 20 al 24 settembre 2023 a Gubbio. Il cantante autore di “Luci a San Siro” e “Samarcanda” presenterà una lezione spettacolo intitolata “Viaggio intorno alle parole tra Oriente e Occidente” giovedì 21 settembre. Un affascinante percorso attraverso le sfumature linguistiche e culturali che legano due mondi apparentemente distanti ma intrinsecamente collegati.
Il Festival del Medioevo celebra la sua nona edizione con il tema “Oriente e Occidente: Le frontiere mobili della storia”. In un’epoca in cui il mondo sembra sempre più connesso e allo stesso tempo frammentato, il Festival esplorerà le dinamiche di incontro e scambio tra culture diverse. Sulla soglia di due mondi. Dall’Europa all’Asia, dalle vie del commercio a quelle della fede, i cinque giorni di eventi riuniranno medievisti, scrittori, scienziati e storici dell’arte per un viaggio intellettuale lungo le frontiere mobili delle civiltà.
Scoprire il passato per capire il presente.
Più di 70 lezioni di storia: il Festival si aprirà mercoledì 20 settembre con la lezione inaugurale di Franco Cardini su “L’incontro delle civiltà”. La chiusura sarà affidata a Silvia Ronchey, che ci farà scoprire qual è ‘L’eredità di Bisanzio”, un affascinante viaggio nel lascito culturale di una straordinaria civiltà. Le lezioni che si terranno al Centro Santo Spirito di Gubbio (Piazzale Frondizi 17) approfondiranno le vite dei tanti personaggi che legano Oriente e Occidente: Marco Polo, Attila, Gengis Khan, Tamerlano e Giustiniano. Ma anche Caterina, la madre circassa di Leonardo da Vinci e lo storico incontro sotto la tenda tra Francesco d’Assisi e Malik al-Kāmil. Si parlerà delle straordinarie città del Medioevo e il loro ruolo di confine tra mondi diversi mondi, dalla mitica Costantinopoli ad Ani, capitale dell’Armenia perduta. E poi la Ravenna bizantina, Venezia, Baghdad e Genova sulla porta del Mar Nero. Il viaggio culturale del Festival toccherà piccole e grandi storie: il secolo mongolo, la lunga marcia delle spezie e il mito del favoloso prete Gianni.
Come ogni anno, fra i protagonisti dell’evento, ci saranno i maggiori storici italiani ed europei. Tra nuovi ospiti e conferme: Franco Cardini, Silvia Ronchey, Alessandro Barbero, Matteo Saudino, Massimo Oldoni, Massimo Montanari, Maria Giuseppina Muzzarelli, Claudio Strinati, José Enrique Ruiz-Domènec, Paolo Grillo, Elisabeth Crouzet – Pavan, Duccio Balestracci, Paolo Chiesa, Umberto Longo, Amedeo Feniello, Giusto Traina, Alessandro Vanoli, Marina Montesano, Gabriella Airaldi, Aldo Ferrari, Federico Canaccini, Peter Schreiner, Paolo Cesaretti, Tommaso Braccini, Alessandro Marzo Magno, Giorgio Ravegnani, Tommaso di Carpegna Falconieri, Alfonso Marini insieme a decine di altri docenti di letteratura, scrittori, saggisti, storici dell’arte, filosofi, scienziati, architetti e giornalisti.
Oltre a Roberto Vecchioni il 21 settembre. Il Festival ha organizzato tre serate di grande divulgazione. Mercoledì 20 settembre alle 21.30 lo storico Alessandro Barbero parlerà del mondo degli Ottomani. Alla stessa ora venerdì 22 settembre Matteo Saudino spiegherà la filosofia di Nietzsche in “Così parlò Zarathustra”. Infine il filosofo e performer teatrale Cesare Catà presenterà con Simona Ripari una lezione spettacolo shakespeariana: “Otello. La frontiera e la follia”.
Giullari nel chiostro Lo storico dell’arte Leonardo Catalano sarà protagonista di un racconto inedito, vestendo i panni del cantastorie in una lezione all’aperto nel chiostro del Convento di San Francesco, venerdì 22 settembre alle 11.30 con “Non sparamiar niuno. Giullari e cantastorie nell’arte”. Un viaggio per scoprire figure emblematiche del Medioevo. Controverse quanto indispensabili per allietare le corti e le piazze e – allo stesso tempo – tramandare racconti che erano memoria collettiva di eroi, imprese e tradizioni.
Negli spazi del Convento di San Francesco da venerdì 22 a domenica 24 settembre con la presenza degli autori verranno presentati alcuni fra i libri più interessanti usciti negli ultimi tempi sul Medioevo. Tanti i temi da affrontare: le parole della guerra, le signore del mare, l’enigma d’amore nell’Occidente medievale, gli eunuchi, l’epopea di Aleksandr Nevskij, le Mulieres Salernitanae. E soprattutto “Il presepe di San Francesco”: l’ultimo libro di Chiara Frugoni, presentato dalla storica dell’arte Virtus Zallot.
Il Festival del Medioevo organizza anche degli eventi dedicati ai più piccoli con incontri didattici, mostre e spettacoli in collaborazione con la scuola secondaria di primo grado Mastro Giorgio – Nelli di Gubbio. I più giovani amanti del Medioevo potranno conoscere la storia giocando giovedì 21, venerdì 22 e sabato 23 settembre insieme agli storici Antonio Brusa, Giuseppe Losapio, Virtus Zallot e al glottologo Augusto Ancillotti.
Organizzato dall’Associazione Festival del Medioevo, in stretta collaborazione con il Comune di Gubbio, il Festival garantirà la visione delle lezioni anche attraverso la nuova App ufficiale, disponibile per Android e IOS con una quota annuale che metterà a disposizione le lezioni e i focus di questa edizione e delle precedenti.
La manifestazione prevede anche la Fiera del libro medievale con la partecipazione delle maggiori case editrici italiane ed è arricchita da mostre, dimostrazioni didattiche e laboratori di musica e danza, insieme a spazi particolari dedicati alla rievocazione storica, all’artigianato e agli antichi mestieri. Il clou delle rievocazioni è l’appuntamento “Scriptoria” dedicato all’arte della miniatura e della calligrafia. I rievocatori piemontesi della Nova Militia Templi racconteranno la vita quotidiana e la storia dei templari al di là della leggenda e di tante, fantasiose interpretazioni letterarie e cinematografiche. Nel chiostro di San Francesco insieme alle botteghe d’arte saranno presenti i maestri cartai di Fabriano che da quasi otto secoli è identificata come la città della carta per antonomasia.
© Riproduzione riservata