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Susan Elisabeth Rotolo, la studentessa che negli anni ‘60 fece perdere la testa a Bob Dylan

Nell’archivio storico dell’Università per Stranieri c’è un documento di iscrizione ad un corso di lingua a suo nome

Nell’archivio storico dell’Università per Stranieri c’è un documento di iscrizione ad un corso di lingua a nome di Susan Elisabeth Rotolo. Tutto parte da questo Ateneo, noto fin dalla sua nascita in tutto il mondo per i prestigiosi corsi di lingua italiana. Era il luglio del 1962 e lei era una graziosa studentessa americana di New York arrivata a Perugia per frequentare i corsi trimestrali d’italiano all’Università per Stranieri di Perugia. Frequentò Palazzo Gallenga dal 1° luglio al 7 settembre del 1962. Susan Elisabeth si faceva chiamare “Suze” ed era la ragazza che fece perdere la testa a Bob Dylan a tal punto da scrivergli i testi delle sue più famose ballate folk della sua carriera.

Era figlia di Gioacchino Pietro Rotolo e di Maria Pezzati di Piacenza, un’attivista antifascista che negli anni Trenta a Parigi era stata incaricata di procurare documenti falsi agli italiani fuoriusciti.

“Era ancora una giovanissima ragazza spigliata di appena 17 anni– ci racconta la prof. Sabrina Cittadini dell’Unistrapg – e accadde tutto in un concerto, dove la sorella più grande, Carla, appassionata di musica folk e studiosa, invitò Suze ad uno dei live di Bob Dylan.

Fu questo il contesto di un grande amore, di un colpo di fulmine che avrebbe fatto innamorare il giovane Dylan e ad introdurlo nel suo mondo. Nel mondo dellarte e della letteratura.

La sua formazione artistica – ci racconta la prof. Cittadini – fu fondamentale per la sua crescita personale. Suze si qualificò come Susanna Justine, utilizzando un secondo nome inventato per depistare lFBI che in quegli anni era sorvegliata. Durante i suoi anni da studentessa, viveva presso una pensione a pochi passi dal palazzo Gallenga, e più tardi si trasferì prima in via Appia e poi in corso Garibaldi”.

La love story tra Suze e Dylan – ci racconta con enfasi la prof. Cittadini – era costellata di dolorose ricerche senza esiti positivi ma il folksinger americano non si arrese mai e continuò disperatamente a cercarla.

E secondo alcune testimonianze raccolte a Perugia, sempre dalla professoressa Sabrina Cittadini si racconta che una sera del 1962, in Corso Garibaldi, da un taxi nero al numero civico 104 uscì un giovanissimo ragazzo con un mazzo di rose rosse. Era Bob Dylan ed era venuto da Roma a Perugia invano per cercare la sua Suze, la nostra Susan Elisabeth Rotolo”.

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