Ennesima giornata di follia, sangue e violenza nella Casa di reclusione di Spoleto. “La situazione è sempre più grave e merita l’urgente e giusta attenzione da parte dei vertici dipartimentali e ministeriali”, denuncia il segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Fabrizio Bonino, che sintetizza quanto avvenuto nelle ultime ore nella Casa di reclusione spoletina.
“Ieri pomeriggio, presso un reparto detentivo del carcere di Spoleto, si è consumato un grave episodio di aggressione ad un Sovrintendente della Polizia Penitenziaria. Esattamente dopo due mesi che era accaduto un fatto similare a danno di un altro Sovrintendente, un detenuto di origini pugliesi, ha improvvisamente aggredito per futili motivi due poliziotti, riuscendo a colpire il Sovrintendente al volto e lasciandolo a terra sanguinante è fuggito all’interno della sua stanza detentiva. Il Sovrintendente, immediatamente soccorso da altri colleghi è stato dapprima medicato nell’infermeria e poi inviato al pronto soccorso dell’ospedale di Spoleto con prognosi di 21 giorni. Il detenuto non è nuovo a tali comportamenti contro i Poliziotti, avvenuti in passato in altri istituti ed anche a Spoleto era quasi arrivato a picchiare un altro Poliziotto, ma il Il provveditore rispose negativamente alla richiesta di trasferimento”.
“Si doveva giungere a questo”, denuncia Bonino. “Occorrono sezioni detentive e modalità custodiali per detenuti violenti che non intendono reinserirsi. Esprimiamo la nostra solidarietà al collega ferito con gli auguri di una pronta guarigione, ma a Spoleto il discorso è molto più grave perché gli Agenti sono troppi pochi tanto da non riuscire a fruire delle ferie spettanti, i posti di servizio sono sotto i livelli minimi di sicurezza e dal Dipartimento e Provveditorato non prendono atto che l’istituto è al collasso. Alcuni giorni fa in una lettera unitaria firmata da tutte le sigle sindacali è stato dichiarato lo stato di agitazione prevedendo di fare un sit-in di protesta i primi giorni di luglio, ma ancora nessuna risposta dal Provveditore per un incontro urgente”. “La verità è sconcertante”, conclude il SAPPE Umbria. “La Polizia Penitenziaria di Spoleto si sente abbandonata da chi dovrebbe invece risolvere i problemi, gravi e reali!”.
Per il segretario nazionale Donato Capece, “Il personale di Polizia Penitenziaria non ha ancora ricevuto i previsti guanti anti-taglio, caschi, scudi, kit antisommossa e sfollagenti promessi dal DAP”, denuncia. “La situazione delle carceri italiane, per adulti e minori, è allarmante per il continuo ripetersi di gravi episodi critici e violenti che vedono sempre più coinvolti gli uomini e le donne appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Donne e uomini che svolgono servizio nelle sezioni detentive senza alcuno strumento utile a garantire la loro incolumità fisica dalle continue aggressioni dei detenuti più violenti. Il taser potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza (anche perché di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici) ma i vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria continuano a tergiversare – tanto mica stanno loro in prima linea nelle carceri a fronteggiare i detenuti violenti… – e la Polizia Penitenziaria continua a restarne sprovvista”.
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