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Perugia e Ternana in vendita: Santopadre e Bandecchi pronti a fare un passo indietro

Dopo la fine del campionato di Serie B, il calcio umbro continua a far parlare di sé anche fuori dal campo tra inchieste FIGC e cambi di proprietà

Tra inchieste e proclami di cambi di proprietà sono giorni turbolenti per il calcio umbro. Terminato il campionato di Serie B con risultati deludenti per entrambe le formazioni, Perugia e Ternana sono recentemente finite nelle pagine della cronaca nazionale suscitando un acceso dibattito nelle piazze più ‘calde’ dell’Umbria.

Il Perugia è stato sottoposto all’inchiesta della procura FIGC per l’ultima gara di campionato contro il Benevento. Sotto gli occhi della procura FIGC, in particolare, è finita la rete valsa il 3-2 a favore del Grifo, segnata allo scadere del match durante il recupero. La società biancorossa si è subito detta estranea ai fatti, ma l’inchiesta non ha fatto altro che scuotere ancora di più un ambiente che si stava ricostruendo dopo la batosta della retrocessione in Serie C. A tutto ciò si aggiunge il comunicato del presidente Massimiliano Santopadre, contestato da curva e tifosi, che annuncia la vendita della società.

“Prendo atto – si legge dal comunicato – di quanto in questi 11 giorni mi è stato detto e comunicato in tutti i modi e da svariate direzioni. Non ultimo questa mattina l’ennesimo comunicato proveniente dagli ultras Perugia che mi intimano di andare via e che addirittura tutti mi devono “far terra bruciata intorno” come se fossi l’ultimo dei delinquenti; vorrei ricordare a tal proposito che sono retrocesso e non sono una persona che ha fatto fallire il club. Nello sport purtroppo si vince e si perde.

Come sempre – continua Santopadre – mi assumo la totale responsabilità di quanto accade sul campo ma come è giusto che sia devo anche ricordare che in altre annate ho vinto campionati e raggiunto spesso playoff per la Serie A. Questo non lo dico per crearmi un alibi ma perché è scritto nella storia dei miei 12 campionati. Vorrei aggiungere che nemmeno a chi ha fatto disastri economici o ha fatto fallire il club sono state rivolte parole tanto dure come quelle usate nei miei confronti non solo dai tifosi ma anche e soprattutto da chi, quando vincevo, mi chiedeva il posto vicino in tribuna per farsi fotografare.

Detto ciò comunico che il club è in vendita ma non da oggi bensì dal lontano 2017, nessuna offerta concreta è stata mai ricevuta, solo chiacchiere fatte soprattutto da intermediari che al telefono mi proponevano cifre a cui non sono mai seguite mail o comunicazioni ufficiali.

Consapevole che ormai mi devo fare da parte per il bene di tutti ora vi chiedo cosa dovrei fare nel frattempo: bisogna iscrivere la società e ci sono 2 milioni di euro da versare per pagare stipendi e contributi del periodo marzo/aprile/maggio di tesserati e dipendenti. Devo fare un aumento di capitale per apportare le risorse economiche necessarie all’adempimento. Il tempo delle chiacchiere è finito, ormai il 20 giugno è prossimo.

Nell’attesa e nella speranza che il club venga attenzionato da qualcuno vi prego di rispettare lo “stracciarolo” che in ogni caso con la vendita dei propri stracci ha mantenuto per 12 anni la società in categorie importanti e consone al bacino di utenza della città investendo con risorse proprie più di 5 milioni di euro su strutture di proprietà comunale per dare lustro e importanza al club, cosa che nessuno mai aveva fatto prima.

Sono stato e sono un uomo di sport – conclude il comunicato – ho vinto e ho perso.. so accettare le sconfitte, forse altri no!”.

Il Perugia intanto è già al lavoro per cercare un nuovo direttore sportivo. Dall’ambiente circolano vari nomi importanti ma sembrerebbe in pole Moreno Zebi, ex Gubbio, Cesena, Novara ed ex dirigente biancorosso nella stagione 2017/18 nel ruolo di Team Manager ma è indubbio che gli sviluppi degli ultimi giorni abbiano rallentato la pianificazione per la stagione 2023/2023.

Non c’è pace neanche in casa Ternana. L’elezione di Stefano Bandecchi a sindaco di Terni renderebbe incompatibile il nuovo ruolo con la presidenza della squadra rossoverde. La Ternana, come lo scorso gennaio, torna così sul mercato. E a comunicarlo è stato lo stesso Bandecchi tramite un’intervista rilasciata al Messaggero.

L’incompatibilità – emersa soltanto nelle ultime ore – sarebbe da attribuire al fatto che Bandecchi non potrebbe ricoprire al tempo stesso la carica di sindaco di Terni e quella di proprietario dell’Università Niccolò Cusano, a sua volta azionista unico della Ternana Calcio concessionaria per l’utilizzo dello stadio comunale Libero Liberati.

“Non basta dimettermi dalla presidenza dell’università in quanto ente di mia proprietà – spiega il neo sindaco di Terni – a questo punto, ho messo in vendita la Ternana. Io non mi dimetto da sindaco. Tra le due cose, scelgo di guidare l’amministrazione di questa città. Riceviamo chiamate ogni giorno, da chi sarebbe pronto a prendere la Ternana. Sarà messa in vendita a soggetti di livello, che potranno investirci”.

I tempi della cessione sarebbero ancora da chiarire, ma Bandecchi si è detto pronto a fare un passo indietro soltanto quando ci sarà un nuovo proprietario: “Sto iscrivendo la Ternana al campionato. Finché non venderò, andrò avanti e penserò anche alla Ternana, anche perché ci sono stipendi da pagare. Stiamo già programmando la prossima stagione. La Ternana farà la Serie B e farà un campionato fatto bene”.

Intanto negli scorsi giorni, Stefano Bandecchi è entrato nella cronaca per le rivelazioni fatte in merito al patteggiamento della Juventus sul caso stipendi. “Lo sport deve adattarsi alla giustizia regolare – le parole del presidente della Ternana a TvPlay – se è dimostrato che hai rubato vai in galera, punto e basta. Secondo me la Juventus ha rubato? Sì, le indagini dicono questo”. E ancora: “Con tutto il rispetto per Gravina penso che debba cambiare spacciatore, ha detto qualcosa di gravissimo per un uomo con una carica come la sua. Ha sbagliato, quello che ha detto non ha né capo né coda, forse voleva dire qualcosa di diverso. Non esiste nessuno di considerabile sopra le leggi, perché sennò – scusate – io domani vado a fare una rapina in banca e con quei soldi risolvo i miei problemi. Il mondo del calcio deve allinearsi di più con le problematiche di tutti i giorni”.

La Procura della Federcalcio ha subito aperto un fascicolo sulle dichiarazioni del patron delle Fere nei confronti della Juventus e del presidente federale Gabriele Gravina. Secondo quanto riferiscono i quotidiani nazionali, Gravina intende chiedere l’autorizzazione per adire le vie legali, a tutela della sua immagine e di quella della stessa Federazione.

Non si è fatta attendere la nota di Bandecchi: “Intendo precisare di non aver mai avuto intenzione di offendere il presidente federale Gabriele Gravina, rinnovando nel contempo la totale stima verso l’operato del presidente federale da sempre sostenuto anche nelle sedi e nelle assemblee istituzionali. Il sottoscritto ha in realtà risposto ad una affermazione di un giornalista che attribuiva alle parole del presidente federale sul patteggiamento della Juventus dinanzi al Tribunale Federale un significato per il quale era più importante salvaguardare un asset economico piuttosto che le normative nella specifica materia. Non condividevo tale affermazione – conclude il sindaco di Terni – e precisavo nel prosieguo dell’intervento che ‘se quelle erano effettivamente le parole pronunciate dal Presidente Gravina’, quest’ultimo avrebbe male espresso un concetto basilare, non essendo possibile anteporre l’interesse di un singolo soggetto alla giustizia che deve essere equa ed eguale per tutti”.

Foto: Freepik


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