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Lotta a linfomi e Parkinson, finanziati dal PNRR due progetti dell’Ospedale di Perugia

Dureranno due anni le attività di ricerca dei medici ricercatori di Ematologia e Neurologia

Le strutture complesse di Ematologia e Neurologia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia si sono aggiudicati un prestigioso finanziamento messo a disposizione dal Ministero della Salute nell’ambito del PNRR, tramite due bandi molto competitivi per la lotta ai linfomi e alla malattia di Parkinson.

In particolare, il progetto coordinato da Enrico Tiacci, medico della Struttura Complessa di Ematologia e Trapianto (direttore f.f. Prof.ssa Maria P. Martelli) e professore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia (diretto dal Prof. Vincenzo Talesa) è incentrato sullo sviluppo di cellule immunitarie T ingegnerizzate (cellule “CAR T”) contro i linfomi e il mieloma, tra i più frequenti tumori del sangue.

“Le cellule CAR T prodotte dalle industrie farmaceutiche – commenta il prof. Tiacci – sono dirette contro alcuni bersagli (il CD19 e il BCMA) esposti sulla superficie delle cellule linfomatose e mielomatose, che vengono quindi attaccate ed uccise. Questa immunoterapia con cellule CAR T ha rivoluzionato il trattamento dei linfomi e del mieloma resistenti alle terapie convenzionali. Sfortunatamente, però, una percentuale ancora significativa dei pazienti non risponde alle cellule CAR T commerciali perché si libera dei loro bersagli (CD19 o BCMA) o sfugge all’azione di queste cellule T creando intorno a esse un microambiente ostile che non le fa funzionare bene grazie a una molecola detta PDL1”.

Fondamentale, ai fini della realizzazione del progetto, il gruppo di ricerca coordinato dal dottor Vincenzo Perriello. “Il nostro progetto – spiega – si prefigge di sviluppare in laboratorio cellule CAR T di nuova generazione dirette allo stesso tempo sia contro il CD79b, che è un nuovo bersaglio tumorale per linfomi e mielomi alternativo a CD19 e BCMA, sia contro il PDL1 per impedire al microambiente tumorale di bloccare l’attività delle cellule CAR T”. Queste innovative cellule CAR T duali verranno prodotte, su scala più grande e rispettando tutti i requisiti per l’infusione nei pazienti, nella cell factory (fabbrica cellulare) del Prof. Mauro Di Ianni che partecipa al progetto con la sua unità di ricerca presso l’Ospedale di Pescara e l’Università di Chieti.

Finanziato con un milione di euro anche il progetto per la ricerca e lo sviluppo di nuovi marcatori diagnostici e prognostici della malattia di Parkinson coordinato dalla prof.ssa Lucilla Parnetti, direttrice della Clinica Neurologica e della Scuola di Specializzazione in Neurologia dell’Università degli Studi di Perugia. Il progetto, guidato dall’Ospedale di Perugia, vede come unità operative secondarie gli IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano e il Centro Neurolesi Bernardino-Pulejo di Messina.

“In questo periodo storico – commenta la Prof.ssa Parnetti – stiamo vivendo un rapido passaggio da una descrizione sindromica, solo basata sui segni clinici, ad una definizione biologica delle malattie neurodegenerative, tra cui la malattia di Alzheimer e la malattia di Parkinson. La sola valutazione clinica, infatti, non permette di effettuare una diagnosi precoce e specifica. I recenti sviluppi tecnologici ci permettono già di misurare tali biomarcatori, che riflettono i meccanismi biologici della malattia, in liquidi biologici e tessuti periferici facilmente accessibili. Questo avanzamento scientifico vede nella malattia di Parkinson un obiettivo prioritario, in quanto questa malattia è abbastanza frequente e la diagnosi è tardiva perché basata principalmente sulla sintomatologia clinica. Il nostro progetto intende contribuire a colmare questa carenza”.

“Il nostro progetto – spiega il dottor Giovanni Bellomo, fisico ricercatore presso il Laboratorio di Neurochimica Clinica – mira a caratterizzare in modo esaustivo la malattia di Parkinson da un punto di vista molecolare, per determinare nuovi biomarcatori di malattia in matrici biologiche facilmente accessibili e adatte a campionamenti ripetuti, in modo che possano essere utilizzati anche per il monitoraggio clinico e la personalizzazione della terapeutica. Nel nostro progetto inoltre cercheremo di individuare nuovi marcatori diagnostici e prognostici della malattia di Parkinson nel sangue, usando altre metodiche avanzate”.

“Grazie all’importanza di questi fondi stanziati dal Ministero della Salute nell’ambito del PNRR missione 6, Innovazione e Ricerca, i nostri medici specialisti che si occupano anche di ricerca potranno affilare nuove armi nella lotta ai linfomi e alla malattia di Parkinson e dare risposte sempre più mirate ai pazienti”, ha affermato il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, dottor Giuseppe De Filippis.

La presidente della Regione, Donatella Tesei, ha espresso soddisfazione per l’ottenimento dei finanziamenti in questione: “La ricerca che si effettua nelle nostre strutture sanitarie regionali e nell’Università di Perugia è sempre alto livello e l’aggiudicazione dei due finanziamenti ne sono ulteriore conferma. A nome mio, dell’amministrazione regionale e degli umbri mi complimento e soprattutto ringrazio tutti coloro che a vario titolo si sono adoperati e continueranno a farlo per portare a compimento i due progetti e per il loro prezioso lavoro favore della comunità. Il PNRR rappresenta una grande opportunità che come Umbria stiamo cercando di cogliere al meglio in tutti i settori così da poter disegnare una regione dove la qualità della vita sia sempre più alta”.


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