L’avvio della Programmazione europea 2021-2027 attraverso i programmi regionali del FESR e quello FSE Plus rappresenta un’occasione unica per la crescita del sistema socio-economico regionale e per affrontare le criticità strutturali della nostra economia: lo ha detto stamani la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei in apertura della presentazione della programmazione FESR E FSE+ 2021-2027 della Regione Umbria.
All’incontro – che si è tenuto nella sede della Scuola di Amministrazione pubblica di Villa Umbra a Perugia alla presenza dei funzionari europei Willibrordus Sluijters, capo Unità della Direzione Regio per la politica regionale e urbana, e Lodovico Conzimu (Commissione Europea – DG Empl) – sono intervenuti dopo i saluti dell’amministratore unico della Scuola, Marco Magarini Montenero, gli assessori regionali Paola Agabiti e Michele Fioroni, Antonio Lateana, del Dipartimento Politiche di Coesione (tbc), Piera Casentini dell’ANPAL.
“Da qui ai prossimi anni – ha detto la presidente Tesei – sulla nostra regione impatteranno significative risorse capaci di porre le fondamenta per un nuovo modello di sviluppo per raggiungere questo obiettivo sarà determinante coniugare tre fattori che concorrono allo sviluppo: l’impresa, la persona e il territorio”. La presidente ha quindi ricordato che “il totale delle risorse disponibili per i due programmi per questo periodo di programmazione sono oltre 812 milioni di euro, più di 523 milioni di programmazione Fesr e oltre 289 milioni di risorse FSE+”.
Per il FESR, il cuore dell’azione verrà rivolto ad alcune priorità strategiche: la prima è l’attuazione di politiche volte a migliorare la capacità innovativa e competitiva, investendo maggiori risorse in ricerca e innovazione, la seconda priorità riguarderà la promozione di azioni che combinino l’economia con la qualità e la sostenibilità dell’ambiente.
Inoltre prosegue la presidente, “sarà fondamentale, per una Regione come l’Umbria, puntare ad altri due temi: la valorizzazione della cultura in sinergia con politiche legate al welfare sociale e culturale e le ‘strategie territoriali’ attuate in sinergia con gli altri obiettivi politici, con il fine primario di promuovere lo sviluppo economico e sociale delle maggiori aree urbane e delle aree interne individuate. Per il FSE plus, una prima importante linea di azione riguarderà le politiche per l’occupazione con un occhio attento all’occupazione dei giovani rafforzando un’ulteriore linea di intervento, che riguarderà tutta la filiera dell’istruzione e della formazione professionale. Inoltre, con finalità anche di inclusione sociale, saranno programmati, interventi di sostegno al diritto allo studio: studenti in obbligo di istruzione bisognosi e meritevoli, azioni di miglioramento/potenziamento dei percorsi formativi, diritto-dovere con innalzamento della qualità e innovazione nella metodologia didattica, azioni per il rafforzamento dell’apprendimento basato sul lavoro”.
“Non può sfuggire a nessuno che questa programmazione, disegnata a livello di strategie europee nel 2021, parte concretamente tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, e dovrà necessariamente fare i conti con i grandi cambiamenti di scenario economico che agitano la nostra Europa – ha detto la presidente – Dovremo ragionare assieme – ed in questo come regioni e come Umbra ci faremo parte attiva, affiancando l’azione del nostro Governo – sulle ricadute di tali impatti perché la programmazione Fesr e FSE non è un’isola, e le scelte che si fanno sono importanti e impattano su di essa”.
“Oggi all’evento di lancio delle nuova programmazione comunitaria 21-27 abbiamo presentato, almeno in parte, l’Umbria che immaginavo per i prossimi anni – ha commentato l’assessore allo Sviluppo economico, Michele Fioroni – Nel mio intervento mi sono focalizzato sulla nuova strategia di specializzazione intelligente della Regione, ma più in generale sull’importanza di promuovere uno sviluppo economico fortemente basato su ricerca e innovazione”.
“Umbria come laboratorio a cielo aperto, Umbria come terra di sperimentazione di nuove tecnologie ma anche di nuove politiche, Umbria cuore verde d’Italia, non solo per il suo patrimonio naturale, ma anche per la capacità di attrarre imprese e startup specializzate in green technology: sono queste alcune delle priorità che i fondi FERS ci permetteranno di conseguire”.
L’assessore Fioroni ha infine aggiunto che “nella nuova strategia specializzazione intelligente abbiamo prediletto un approccio trasversale, caratterizzato da una governance rafforzata e con 4 grandi direttrici di sviluppo:intelligenza, benessere, circolarità e creatività. Questi sono i driver in cui investiremo nel nuovo ciclo di programmazione, che ci permetteranno di ‘governare’ transizioni industriali e tecnologiche che caratterizzano i prossimi anni e aumentare così la nostra competitività”.
Per l’assessore Agabiti la nuova programmazione punta a “riportare l’Umbria ad essere nuovamente competitiva ed attrattiva e le azioni programmate non possono non considerare l’attivazione della dimensione dello sviluppo territoriale e del rapporto tra la Regione e il sistema delle autonomie locali, attraverso proprio l’implementazione di differenti strategie territoriali che l’amministrazione regionale sta mettendo in atto. Nostra ferma intenzione – ha aggiunto – è quella di ridurre i divari osservabili nella stratificazione della società e il nuovo ciclo della Programmazione FSE plus 2021-2027, intende contrastare alcune delle disparità di accesso ai servizi di interesse generale puntando a un concreto sostegno alle politiche di supporto ai bisogni delle famiglie umbre e a quelle volte a contrastare alcune delle disparità di accesso ai servizi di interesse generale, intervenendo in maniera rilevante verso le categorie con più disagio”.
Per quanto riguarda la Programmazione FESR 2021-2027, il nuovo ciclo permetterà all’Umbria di divenire una regione innovativa, sostenibile ed attrattiva per le imprese e per le persone che la vivono e la cultura e il turismo rappresentano un binomio inscindibile per sostenere sviluppo economico, inclusione ed innovazione sociali.
Concludendo Agabiti si è soffermata sul tema delle aree interne e delle aree urbane che “rappresentano il 52 per cento dei comuni umbri, nei quali risiede quasi il 28 per cento della popolazione”. “Aree – ha aggiunto – con un marcato carattere identitario e grandi potenzialità, nelle quali concentrare interventi volti a valorizzare e promuovere la bellezza, le risorse ambientali e paesaggistiche ed il patrimonio culturale senza tralasciare il rafforzamento del tessuto economico-imprenditoriale ed il potenziamento dei servizi di base per garantire alla popolazione un’adeguata accessibilità. Proprio la strategia “Aree interne” ha l’obiettivo di sostenere e salvaguardare le risorse naturali e culturali, mantenere i servizi essenziali per le persone e la comunità”.
“La grande sfida della Programmazione europea 2021-2027 sarà utilizzare le risorse in tempi rapidi e pubblicare i bandi per assegnare le risorse che cominceranno ad essere impegnate sul territorio – ha detto il capo Unità della Direzione Regio per la politica regionale e urbana Willibrordus Sluijters – Il 40 per cento delle risorse sarà a disposizione delle imprese anche in collaborazione con i centri di ricerca e l’università, un’altra parte importante sarà dedicata alle politiche ambientali, così come saranno dedicate somme rilevanti per le questioni sociali a partire del lavoro e dell’occupazione. Importante infine, l’asse per la promozione dei territori in difficoltà. L’Umbria è una regione bellissima, ma alcuni territori difficilmente accessibili hanno bisogno di un’assistenza specifica”.
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