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Lercio ‘inguaia’ la Galleria Nazionale dell’Umbria: polemiche per la pubblicità anti-Terni

La satira che offende la città dell'acciaio è pagata dal Museo: fioccano le richieste di chiarimento

Puà una pubblicità sponsorizzata pagata con i soldi di tutti gli umbri offendere Terni, secondo capuologo di Regione? Sì, e succede su Lercio.it, con tanto di battaglia politica e richieste di chiarimenti.

Il post incriminato è apparso due giorni fa su Lercio.it, noto portale di satira con cui da tempo la Galleria Nazionale ha attivato una collaborazione a pagamento. “[ULTIM’ORA] Colto da sindrome di Stendhal nella Sala del Perugino, portato d’urgenza a visitare Terni” è il titolo del post, che sottintende come per curarsi dalla bellezza della mostra del Perugino, il visitatore debba essere portato a vedere qualcosa di brutto, appunto la città dell’acciaio.

Lercio 'inguaia' la Galleria Nazionale dell'Umbria: polemiche per la pubblicità anti-Terni 2

Una pubblicità “incomprensibile” al di fuori dell’Umbria o per chi non conosce la rivalità tra Terni e Perugia, che vanifica mesi di sforzi dell’assessorato regionale che ha puntato su una pubblicità su tutte le bellezze dell’Umbria, e che scatena il Pd e anche il sindaco Leonardo Latini. Per i dem, che a Terni sono all’opposizione, “la Galleria nazionale dell’Umbria ha la missione di conservare, esporre al pubblico, valorizzare e arricchire le proprie collezioni al fine di contribuire alla salvaguardia e alla fruizione del patrimonio culturale, affinché la comunità riconosca, apprezzi e dunque tuteli il valore culturale, sociale ed economico dei beni in essa contenuti e del patrimonio culturale storico diffuso nei luoghi della regione nonché, in quanto istituzione pubblica, l’obbligo di valorizzare e sostenere la coesione sociale attraverso l’arte e la sua promozione. Dove la satira è esercizio del diritto alla libertà d’espressione nonché strumento di intrattenimento, come ci dimostra il grande seguito di Lercio.it, rimaniamo sorpresi della scelta, da parte della Galleria Nazionale Umbra, di partecipare ad un post sul Cinquecentenario del Perugino che scredita la città di Terni, che ci risulta ancora saldamente in Umbria. Regione Umbria e Comune di Terni dovrebbero chiedere immediata chiarezza alla Galleria su qual è lo scopo di questo tipo di comunicazione e quale sia stata la natura degli accordi con il collettivo Lercio.it che ha portato a questa uscita grave, che ha lasciato attonita un’intera comunità, oltre a prendere immediate distanze. Va comunque fatta una riflessione a seguito di questo fatto, cioè che alla fine di un’esperienza amministrativa di 5 anni il sindaco Latini continua a non avere peso, a non essere considerato un soggetto autorevole, a scapito della comunità che rappresenta”.

“Il post ironico di Lercio – le parole del sindaco Latini in una nota – sul paragone tra la Perugia del Perugino e della sua splendida mostra e la città di Terni è sicuramente da classificare nella satira. Quella satira che spesso si basa sui luoghi comuni e taglia la realtà con l’accetta. Proprio per sfatare questi luoghi comuni, in particolare quello su Terni da considerare solo città industriale e quindi brutta, abbiamo lavorato in questi cinque anni in maniera concreta e per la prima volta in perfetta sintonia con la Regione Umbria, in particolare con l’assessorato al turismo”. “Sono state decine, in questi anni, le iniziative di promozione che hanno riguardato Terni e il territorio ternano (…) n’attenzione culminata con il riconoscimento di Cesi come borgo umbro da premiare nell’ambito del Bando Borghi Linea A con un finanziamento da 20 milioni che lo farà diventare un modello a livello nazionale. Un’attenzione che si è concretizzata anche negli interventi per il lancio definitivo di Piediluco e del suo splendido lago come centro remiero di livello internazionale. Sono state insomma poste le basi per valorizzare la grande bellezza di Terni e del suo territorio, ignorata per tanti anni e che invece inizia a portare risultati concreti a livello di presenze turistiche che stanno registrando un record dopo l’altro”.

“Detto questo risulta dunque ben difficile capire come un’istituzione dello Stato, la Galleria Nazionale dell’Umbria, per promuovere una mostra bellissima e che dovrebbe far da traino all’intero territorio regionale, possa pensare di sponsorizzare post come quello di Lercio.it basati su banali luoghi comuni che tutti insieme dovremmo contribuire a sfatare. Mi sembra, da ternano e da umbro, uno scivolone incomprensibile e inaccettabile. Attendiamo perciò chiarimenti dal direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, riservandoci di segnalare la questione al Ministero della Cultura. In quanto alla sindrome di Stendhal e Terni invito gli autori del post e soprattutto i loro committenti a rileggersi quel che scriveva George Byron della Cascata delle Marmore, la Cascata di Terni: forse non farà ridere, ma fa riflettere”.

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