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Gemellaggio tra le rettorie di Verona e Cascia, accensione della ‘Fiaccola della Pace e del Perdono’ (foto)

Incontro nella città scaligera tra i primi cittadini Damiano Tommasi e Mario De Carolis in onore di Santa Rita

Pace, accoglienza, perdono. Tutto nel nome di Santa Rita, per la quale si è aperto ufficialmente giovedì 23 marzo il Gemellaggio 2023 fra le rettorie di Verona e Cascia, città natale della religiosa. La celebrazione in Duomo è stata presieduta dal Vescovo Monsignor Domenico Pompili, insieme a Padre Luciano de Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita e don Stefano Origano, Rettore della Chiesa di Santa Maria Antica di Verona, dove la devozione alla Santa è molto sentita e venerata.

Durante la cerimonia è stata effettuata nella città scaligera anche l’accensione della ‘Fiaccola della Pace e del Perdono’, simbolo dei festeggiamenti in onore della santa del 22 maggio e scelta per lanciare dalla città scaligera un nuovo appello al dialogo e alla pace ovunque nel mondo e, in particolare, per la fine del conflitto in Ucraina. Per celebrare questo legame, che quest’anno unirà Cascia con Verona, è giunta in città una delegazione formata dalla famiglia agostiniana di Santa Rita, guidata da Padre Luciano De Michieli, Rettore della basilica; dalla Diocesi con il parroco di Cascia-Roccaporena Don Canzio Scarabottini; dall’amministrazione comunale con a capo il sindaco Mario De Carolis e dal ‘Comitato Cascia per Santa Rita’.
La delegazione è stata ricevuta venerdì 24 marzo in sala Arazzi, in Municipio, dal sindaco Damiano Tommasi, insieme all’assessore del Terzo settore Italo Sandrini, per l’avvio di nuovi rapporti di amicizia e di collaborazione fra le due città.

“È il compimento di un progetto – ha spiegato il sindaco Tommasi – che mostra la nostra vicinanza alla comunità di Cascia. Speriamo sia l’inizio di un percorso che porti al consolidamento di questi legami già esistenti, poiché tanti cittadini e tante cittadine vivono la devozione a Santa Rita quotidianamente. Essere stati individuati come città dove accendere e far partire questa fiamma di speranza ha per noi un importante valore, ancora di più se si guarda al momento storico che stiamo attraversando. È importante essere vicino alle comunità che attraversano periodi particolarmente difficili. Quella di ieri è stata una cerimonia molto sentita, con una forte partecipazione. Un sentire concreto, e non di circostanza, molto presente fra i cittadini veronesi”.

“Una cerimonia molto emozionante per diversi motivi – ha sottolineato De Carolis – sono 65 anni che l’accensione del lume rappresenta i messaggi universali di vita, di pace e del perdono. Un piccolo lume, ma che ci fa vibrare il cuore proprio per questo grande affetto che riceviamo dalle persone. Nel 2016 il sisma ci ha segnato in maniera profonda con dei danni enormi, fortunatamente solo materiali non come purtroppo è accaduto per i vicini del Lazio, dove importanti religiosi, tra cui il vostro vescovo, hanno avuto un ruolo fondamentale per le nostre comunità danneggiate anche da un punto di vista psicologico. L’ingente donazione ricevuta è stata un segnale di ripresa e di ripartenza. La vostra comunità, il Rotari di Verona, del Triveneto e dell’Hellas Verona hanno donato una struttura per i ragazzi disabili. Colgo quindi l’occasione per ringraziare la vostra comunità per l’altruismo e la solidarietà, per la vicinanza delle varie associazioni”.

“Le testimonianze – ha evidenziato l’assessore Sandrini – parlano più di mille parole, soprattutto in questo periodo difficile. Santa Rita è stata una donna ante litteram, che nonostante le numerose difficoltà è riuscita ad affermarsi ed emergere, diffondendo messaggi universali e trasversali di pace e fratellanza”.

“Dal Veneto, e da Verona in particolare, arrivano sempre più pellegrini – ha dichiarato Padre Luciano De Michieli – Cascia è un piccolo paese, perlopiù una città santuario. A livello internazionale ci rechiamo nei luoghi in cui le persone hanno creato un vero e proprio gemellaggio di umanità, e quindi anche di familiarità. È incredibile vedere come questa donna e questa cittadina di Cascia, Santa Rita, è riuscita ad entrare nel cuore delle persone di tutto il mondo, pur essendo vissuta nel Quattrocento”.

“Abbiamo la fortuna di poter vivere e toccare con mano le intenzioni più profonde, umane e spirituali di coloro che arrivano a Cascia per il santuario, nonostante le difficoltà – ha dichiarato Don Canzio – il nostro dovere, oltre quello di curare le anime che ci vengono affidate, è quello di essere vicini a chi arriva animato dall’amore e soprattutto dalla gioia di visitare i nostri luoghi. È un grande onore vedere con gli occhi e sperimentare questa esperienza dalla forte carica umana, di questa gente che arriva da ogni parte del mondo e che ci ritiene fortunati di poter vivere vicino a Santa Rita”.

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