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È Agrigento la Capitale italiana della Cultura 2025: delusione per le umbre Assisi, Spoleto e Orvieto

L'annuncio nella mattinata di venerdì 31 marzo presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura

(Agnese Paparelli) È Agrigento la Capitale italiana della Cultura 2025. A dare l’annuncio il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura nella mattinata di venerdì 31 marzo.

“Un’esperienza speciale – interviene il presidente della giuria Davide Maria Desario – tutti insieme con reciproco rispetto abbiamo studiato i dossier presentati dalle città seguendo con attenzione le linee guida del bando. Siamo stati chiamati a giudicare i progetti dal bando e non dalla bellezza delle varie città. Ognuna ha lasciato qualcosa all’interno di noi. Le città hanno realizzato un programma culturale di arte, cinema, concerti. La qualità complessiva dei progetti si è innalzata sensibilmente e tutti – conclude Desario – non vanno dispersi ma vanno supportati”. (Continua dopo la foto)

“La ricchezza di articolazione di luoghi è un vanto che ha solo l’Italia – spiega il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano – il nostro paese è una superpotenza culturale grazie alle numerose civiltà che si sono sedimentate nella penisola. Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre città, dei nostri comuni e del nostro territorio. Grazie a tutte le città che hanno partecipato. Dall’anno prossimo – continua il ministro Sangiuliano – accanto alla capitale cultura avremmo anche la Capitale dell’Arte Contemporanea. I comuni si potranno candidare ogni anno”.

In collegamento anche i sindaci Gori di Bergamo, Ricci di Pesaro e Ziberna di Gorizia.

Agrigento è stata scelta tra le dieci finaliste: Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia) che hanno presentato i propri progetti tra il 27 e 28 marzo. Le singole proposte sono state illustrate alla Giuria nel corso di audizioni pubbliche, così come previsto dal bando, svolte in presenza a Roma nella sede centrale del Ministero della Cultura.

Agrigento succederà a Bergamo-Brescia e a Pesaro rispettivamente Capitali della Cultura 2023 e 2024. La città avrà diritto a un contributo pari ad un milione di euro per mettere in mostra – durante il periodo di un anno – i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità. (Continua dopo la foto)

Delusione per le tre città umbre Assisi, Spoleto e Orvieto. Nei giorni scorsi l’assessore regionale Paola Agabiti aveva sottolineato come: “I progetti messi in campo da Assisi, Orvieto e Spoleto si caratterizzano per idee originali e contenuti di alto livello capaci di valorizzare e promuovere al meglio i loro territori. Dalla tradizione valoriale propria del messaggio francescano, per Assisi, all’innovazione digitale e dei nuovi linguaggi artistico-culturali, su cui ha puntato Orvieto, fino alla sostenibilità ambientale e alla transizione energetica di Spoleto”.

“Siamo di fronte a progetti ambiziosi – prosegue – che raccolgono la virtuosa tradizione dell’Umbria, valorizzandone la storia, il suo ineguagliabile patrimonio artistico e la sua originale capacità di porsi come autentico cuore verde d’Italia. È una sfida che proietta l’Umbria tra le regioni più virtuose e attrattive nel campo della cultura e che rappresenta un ulteriore elemento di crescita e di visibilità per tutti i nostri territori. Dobbiamo cogliere, come amministratori, questa occasione come un ulteriore volano di crescita e di attrattività – conclude l’assessore Agabiti -, non solo per la città eventualmente scelta, ma per l’intero contesto geografico e culturale in cui essa si colloca”.


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