Carceri, ancora episodi di violenza a Perugia e Terni: feriti alcuni poliziotti
Intanto mercoledì 8 marzo arriva il sottosegretario Ostellari
Carceri umbre nel caos. Dopo gli ultimi gravi eventi critici accaduto nei penitenziari regionali, a Terni e a Perugia che si sono di nuovo registrate nelle ultime ore le violenze di alcuni detenuti. Ed è dura la presa di posizione del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che torna a denunciare la gestione della popolazione detenuta da parte del Provveditorato regionale di Firenze. Intanto il sottosegretario alla Giustizia, con delega alle carceri minorili e al trattamento dei detenuti, sen. Andrea Ostellari, visiterà gli Istituti penitenziari umbri. Ad annunciarlo è il responsabile del Dipartimento sicurezza ed immigrazione per la Lega Umbria, il consigliere regionale tifernate Manuela Puletti. Il sottosegretario Andrea Ostellari sarà in Umbria mercoledì 8 marzo, farà visita alle carceri di Terni e Perugia, accogliendo nelle rispettive sedi anche la direzione dell’Istituto penitenziario di Spoleto e Orvieto.
Tornando ai disordini, “Ieri è successo di tutto”, spiega Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del SAPPE. “A Terni, un detenuto nordafricano, attenzionato per radicalismo islamico, già resosi responsabile di gravi episodi violenti durante la detezione e che stava per essere trasportato in altro carcere, ha dato in escandescenza opponendosi al trasferimento e scagliandosi con violenza contro le unità di Polizia di scorta, provocando ferite e lesioni gravi a diversi poliziotti. Chi ha un dito rotto, chi le costole, chi ecchimosi e contusioni…”. “Altro grave episodio”, prosegue, “è avvenuto nel carcere Capanne di Perugia, dove due detenuti, anch’essi stranieri, dopo avere sradicato la porta delle celle hanno dato vita ad una violenta protesta nella Sezione, maneggiando pericolosamente lamette artatamente modificate per offendere e ferire. Anche qui il tempestivo intervento dei poliziotti ha scongiurato una pericolosa deriva violenta nel carcere, ma diversi sono i poliziotti rimasti contusi”.
“Ditemi voi se si può continuare così”, si domanda provocatoriamente Bonino, “con poliziotti sistematicamente presi di mira dalla frangia violenta dei detenuti. E queste sono anche le gravi conseguenze della chiusura del Provveditorato regionale di Perugia, per una decisione politica tanto assurda quando dannosa. Ora l’Umbria dipende dalla Toscana e, come abbiamo denunciato in più occasioni, l’ufficio regionale di Firenze si sbarazza dei detenuti più pericolosi e problematici mandandoli nella nostra regionale. Non a caso, buona parte dei gravi eventi critici violenti che accadono vedono protagonisti proprio detenuti assegnati da Firenze. Insomma, l’Umbria e le sue carceri sono diventate la discarica sociale della Toscana. E questo è inaccettabile!”
Solidarietà ai Reparti di Polizia Penitenziaria di Terni e Perugia arriva anche da Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che segnala tra l’altro come il personale di Polizia Penitenziaria non ha ancora ricevuto i previsti guanti anti-taglio, caschi, scudi, kit antisommossa e sfollagenti promessi dal DAP”, denuncia. “E’ stato un grave errore politico sopprimere, a Perugia, il Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, accorpando tutto a Firenze, che non a caso mandata tutti i detenuti più problematici dalla Toscana in Umbria. Perugia deve essere messa in condizione di avere un Distaccamento, come già c’è oggi, ma con una piena autonomia organizzativa e gestionale da parte di un Dirigente, certamente utili ai servizi di Polizia Penitenziaria ed alla gestione dei detenuti. Io credo che l’Amministrazione dovrebbe dare un segno tangibile di riconoscenza ai poliziotti penitenziari in servizio nelle carceri umbre per quel che quotidianamente fanno, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va anche il ringraziamento del SAPPE; perché se le carceri regionali reggono alle costanti criticità penitenziarie è solamente merito loro”.
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