Terremoto, le nostre scuole sono davvero sicure? Basteranno i fondi del PNRR a colmare il gap?
Le forti scosse della mattina del 9 novembre hanno riaperto importanti interrogativi in tema di edilizia scolastica

(Agn.Pap./Ste.Ber.) Sono tutte aperte le scuole umbre dopo le forti scosse di terremoto registrate intorno alle ore 7 del 9 novembre con epicentro nella Marche nel mare Adriatico. Nessun danno riscontrato e tutte le attività scolastiche sono iniziate regolarmente. A darne conferma dopo i primi controlli svolti dai vigili del fuoco, tramite l’Agenzia Ansa, è stato l’assessore Enrico Melasecche.
E appunto per l’Umbria l’assessore regionale si è messo subito in contatto con Stefano Nodessi, dirigente della Protezione Civile: “Mi ha confermato che dalle verifiche compiute dal nostro personale e dai vigili del fuoco non risultano danni o segnalazioni di particolari problemi”- ha dichiarato.
Il terremoto che ha svegliato il centro Italia ha, tuttavia, riaperto importanti interrogativi sullo stato e sulla sicurezza delle scuole. Le nostre scuole sono veramente sicure? Le strutture sono in grado di resistere al rischio sismico? A domandarselo preoccupati sono gli studenti, gli insegnanti e soprattutto i genitori. Spesso a creare timori è proprio lo stato fatiscente in cui riversano alcune strutture. Il problema dell’edilizia scolastica è un tema serio su cui si dibatte da anni e su cui, piano piano, si sta provando ad intervenire. Ma – purtroppo – come spesso accade si cura senza pensare a prevenire.
La speranza di colmare il gap sta tutta oggi come mai nei fondi del PNRR, che tanto potrebbero dare alle scuole, con la nascita di nuove strutture. Ma ogni comune che attingerà a tali fondi sarà in grado di poterli sfruttare al meglio riuscendo a superare i vari vincoli, fra anche difficoltà e ritardi, che già si stanno manifestando, disponendo di finanziamenti da poter spendere nelle opere che riterrà più opportune? Oppure non si potrà dare vita ad esempio alla ristrutturazione di edifici ad oggi fatiscenti? Insomma, il PNRR darà quello slancio necessario all’edilizia scolastica nazionale?
In Italia il numero di edifici scolastici migliorati o adeguati sismicamente o costruiti secondo la normativa sismica, è davvero molto basso. Sono circa 40293 gli edifici scolastici, tra questi gli edifici migliorati e adeguati sismicamente rappresentano una percentuale minima (2%). La situazione è più incoraggiante per quanto riguarda gli edifici progettati secondo la normativa antisismica che sono 2.740, il 7% del totale.
Come riporta Cittadinanzattiva i migliori edifici sono in: Friuli Venezia Giulia (28%), Umbria (23%), Marche (17%),Molise e Toscana (12%), Veneto (10%). Tra le Regioni meno virtuose: Campania (1%), Lazio (2%), Liguria e Lombardia (3%). Tra le regioni più virtuose i cui edifici scolastici sono in possesso del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) ci sono le Marche (90,2%), seguite da Veneto, Umbria, Toscana, Sicilia, Lombardia con percentuali oltre l’80%. L’Abruzzo è la Regione con la percentuale più bassa di edifici in possesso del DVR (33%).
Tra le regioni, invece, le cui scuole hanno provveduto a redigere il Piano di Evacuazione, sono sempre al
primo posto le Marche (91,08%),seguite da Veneto (88%), Toscana (86%), Umbria (85%), Lombardia
(83%), Basilicata (80%). La regione con le percentuali più basse anche per questo adempimento
risulta essere l’Abruzzo (34%).
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