AttualitàUmbria

Aumentano metano e corrente, chiudono le aziende anche in Umbria

Dalle strutture sportive agli alberghi, il caro bollette impone scelte drastiche

Il caro energia continua a mietere vittime. I rincari di luce e gas aumentano notevolmente il costo delle bollette che diventano insostenibili per cittadini e aziende. In Umbria sono purtroppo molte le attività che rischiano la chiusura. Si è trattato nei giorni scorsi delle piscine che dal 1° dicembre chiuderanno i propri impianti, fino al primo marzo, in quanto non saranno più in grado di sostenere le bollette di energia elettrica e metano.

Sono molte le realtà economiche che stanno pensando a interrompere la propria attività. Tra queste ci sono anche gli alberghi. Come riporta il Corriere dell’Umbria, gli albergatori sono costretti a intraprendere scelte dolorose ma imprescindibili per sopravvivere, non potendo permettersi di pagare anche 50 mila euro al mese di bolletta in bassa stagione.

L’unica soluzione possibile rimane la sospensione dell’attività per cercare di far sopravvivere le aziende, metterle in stand by finché il momento negativo non sarà passato. È una scelta che non si prende sicuramente a cuor leggero ma che è sempre più inevitabile se non ci saranno aiuti concreti.

Come riporta il Corriere dell’Umbria, Federalberghi Umbria conta circa 500 associati e il comparto dà lavoro a circa 2.500 persone. Di questi sono circa 200 gli hotel che restano aperti tutto l’anno e nei quali lavorano circa 1.400 dipendenti. Tutte persone destinate a finire in cassa integrazione con una ricaduta sociale drammatica.

Gli aumenti purtroppo sono 1 a 6. L’incidenza della spesa dell’energia è passata dal 6 al 34% ed è destinata ad arrivare al 50%. Per sopperire a queste cifre, l’incasso dovrebbe essere equo a una tale spesa. Questa situazione non è solo nociva per gli albergatori e dipendenti ma si inserisce in un circolo vizioso che andrà a danneggiare tutto ciò che gravita attorno al turismo.

La chiusura delle strutture ricettive, infatti, andrà a creare un danno di immagine al turismo regionale perché rimarranno ben poche strutture ad accogliere i turisti. E purtroppo questo disastro accade dopo un periodo di ottima ripresa, con le strutture sold out e una risalita del brand Umbria.


© Riproduzione riservata

Articoli Correlati

BNCom
Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

UmbriaSocial vive anche grazie ad annunci e sponsor, per favore, disabilita il tuo AdBlock per continuare