
Anche l’Umbria ricorda Michail Gorbaciov, ultimo leader dell’Unione Sovietica, morto all’età di 91 anni. La sua scomparsa è stata annunciata dal Central Clinical Hospital di Mosca, dove era ricoverato. “Questa notte, dopo una grave e prolungata malattia, Mikhail Sergeyevich Gorbaciov è morto”, la nota dell’ospedale rilanciata dalla Tass.
Tra i primi a ricordare Gorbaciov, monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita e già vescovo di Terni. “Mikhail Gorbaciov credeva nel comunismo e nella democrazia. Perdiamo un uomo che ha tentato di cambiare la storia, ma quello che ha seminato non andrà perduto e sarebbe importate che ciò che lui ha iniziato qualcuno lo portasse avanti”, ha detto all’Ansa.
Via Facebook il ricordo di padre Enzo Fortunato, già direttore della sala stampa del Sacro Convento: “Fu una visita a sorpresa nel tardo pomeriggio di un giorno di marzo, quella di Mikhail Gorbaciov. Si fermò a lungo e avemmo insieme all’allora Custode, padre Vincenzo Coli, un momento di confronto sulla situazione politica e religiosa della Russia. Ricordo la sua felice intuizione sulla figura di Francesco, un uomo intensamente spirituale. Oggi – scrive ancora padre Fortunato – abbiamo bisogno di uomini e donne che vivano con passione la vita. Lo affido alla misericordia del Signore e prego affinché la Russia possa avere statisti che amano la pace”.
“Gorbaciov è stato un grande statista, un democratico, un uomo di pace. Un esempio”, le parole di Paolo Raffaelli che nel 2001, da sindaco di Terni, ricevette Gorbaciov nella città dell’acciaio per conferirgli il premio San Valentino assieme all’allora vescovo della locale diocesi mons. Vincenzo Paglia.”Ricordo un uomo di grande spessore umano che nulla aveva a che vedere con il gelido burocrate”, aggiunge Raffaelli all’Ansa.
“La Città di Assisi partecipa al cordoglio per la morte di Mikhail Sergevic Gorbaciov, uno dei leader più importanti del secolo scorso”, conclude il sindaco di Assisi, Stefania Proietti. “Insignito del Premio Nobel per la pace nel 1990, forte è stato il suo legame con Assisi, fin da quando dialogava con l’allora Pontefice Giovanni Paolo II (il sindaco Claudio Passeri si attivo’ per un incontro ad Assisi) e si recava a pregare sulla tomba di San Francesco o quando, contattato dall’allora sindaco Gianfranco Costa, gli fu assegnato il Pellegrino di pace nel 1988, un anno prima del crollo del muro di Berlino.Notevole l’impronta del cambiamento che ha cercato di dare al suo Paese, è stato l’uomo che ha tentato di portare le riforme nell’Unione Sovietica, è stato il leader che l’occidente ha riconosciuto come il primo interlocutore credibile, ha propugnato la glasnost, la perestroika e si è impegnato fino all’ultimo per trasformare l’allora Unione Sovietica in una potenza in grado di attuare progresso e democrazia.
Il sindaco di Assisi nel ricordare la figura e l’opera di Gorbaciov sottolinea che è venuto a mancare non solo un grande protagonista che ha fatto un pezzo di storia del Novecento ma anche un amico della città di Assisi”.
Foto in evidenza Mauro Berti – Archivio Fotografico Sacro Convento Assisi
© Riproduzione riservata