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Ceri di Gubbio: torna la festa più amata dagli eugubini e non solo

Dopo due anni di stop dovuto alla pandemia il 15 maggio l'Umbria si appresta a vivere una delle sue manifestazioni più sentite

(Agnese Paparelli) Dopo lo stop di due anni dettato dalla pandemia, torna anche la festa più amata da eugubini e non solo. Il 15 maggio l’Umbria si appresta a vivere una delle sue manifestazioni più sentite con numerosi turisti provenienti da tutto il mondo che visiteranno Gubbio in occasione di questa giornata speciale. La Festa dei Ceri non è una semplice festa religiosa (è strettamente legata alla celebrazione del patrono Sant’Ubaldo) o una rievocazione storica, ma un giorno che racchiude in sé l’anima di un’intera regione, dove la tradizione e la cultura si intrecciano nell’abbraccio più stretto. La città è già in grande fermento e si attende con ansia il fatidico giorno dell’inizio della festa.

I tre ceri, ognuno dei quali sormontato dalle statue di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio, verranno portati a spalla in una corsa attraverso i vicoli del centro storico di Gubbio. Già dalle prime luci del mattino, si potranno ascoltare i rintocchi del campanone che chiama a raccolta tutti coloro che parteciperanno alla “corsa”. L'”alzata” dei Ceri avverrà in Piazza Grande, dove i “capodieci” con una manovra spettacolare tireranno su le imponenti strutture in legno (ognuna pesa quasi quattrocento chili). Nel pomeriggio inizierà la corsa: alle 18, i Capitani dell’anno precedente daranno il via, gli eugubini esulteranno con il coro “Via ch’eccoli!” e subito la colorata folla si aprirà e farà passare i Ceri.

Inizierà così la corsa lungo i vicoli in salita, verso il monte Ingino, dove si trova la basilica di Sant’Ubaldo, la meta finale. La corsa è spettacolare: l’abilità dei ceraioli consiste nel far correre il più possibile il Cero in verticale evitando “cadute” e “pendute”. È questa la vittoria considerando che non esiste il sorpasso e che i Ceri arriveranno in cima al monte nello stesso ordine in cui sono partiti: Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio. Dopo la corsa, si potrà passeggiare per le strade della città dove in ogni angolo si festeggerà con brindisi, canti e balli: gli abitanti di Gubbio vestiranno per l’occasione i colori del proprio santo e popoleranno le taverne in cui si potranno assaggiare alcuni dei piatti locali.


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