Bettona, restaurato il Cristo adagiato sul Catafalco
L'iniziativa è stata promossa dalla Confraternita della Buona Morte

La Confraternita delle Buona Morte di Bettona in data 9 aprile 2022 – dopo un lungo restauro conservativo eseguito dalla società KEO Restauro – riporterà il Cristo e il Catafalco nella chiesa della Buona Morte di Bettona. Sarà possibile vedere le opere nel loro pieno splendore direttamente dal giorno successivo, 10 aprile, per la benedizione da parte del Parroco don Maurizio Saba subito dopo la messa delle ore 11.00. Il Cristo è certamente espressione dell’orgoglio con il quale la popolazione di Bettona esprime e manifesta la propria Fede e devozione aldilà della tradizione.
La Confraternita intende pubblicamente ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo splendido restauro: Padre Marcello Fadda guida spirituale e padrino nel cammino intrapreso dai Confratelli, la responsabile diocesana dei Beni Culturali Dottoressa Francesca Cerri che ha supportato i Confratelli in tutte le pratiche burocratiche necessarie, la Pro loco di Bettona che ha mostrato attraverso il presidente Francesco Brenci profonda sensibilità contribuendo al restauro, i restauratori Giuseppe e Chiara di Keo Restauro e i propri collaboratori che costantemente hanno mostrato con foto e notizie tutti gli avanzamenti dei lavori, il parroco Don Maurizio che ha assicurato sempre il suo supporto e aiuto e i Confratelli tutti. Il ringraziamento più grande, spiega la Confraternita, va a tutta la generosa comunità Bettonese che ha aiutato nel restauro sostenendo economicamente e partecipando sempre con entusiasmo alle iniziative di raccolta fondi.
Il Crocifisso ligneo veniva e viene tutt’oggi usato per la scavigliazione (tolto dalla Croce) del Venerdì Santo. Lo stile dell’intaglio ha le caratteristiche della seconda metà del XVI secolo ed è molto somigliante a un Crocifisso esposto nella Cattedrale di San Rufino ad Assisi. La particolarità che rende unico il Cristo sono le braccia mobili, queste infatti possono essere ripiegate tramite una cerniera. Questa caratteristica unica permette la deposizione del Cristo dalla croce per poter essere adagiato all’interno del Catafalco.
Del Crocifisso è ignoto il nome dello scultore ma, poiché l’anonimo autore si stabilì il 7 settembre 1561 nella casa del pittore Dono Doni, è molto probabile che vada identificato in Pompeo Scarcioni da Foligno, l’architetto che portò a termine la ricostruzione della Cattedrale di Assisi su disegno di Galeazzo Alessi e che intagliò nel 1573 una delle porte di accesso alla basilica inferiore di San Francesco di Assisi su disegno di Dono Doni. Il Catafalco probabilmente è risalente al XVII secolo e viene usato nella processione del Venerdì Santo portato a spalla dai confratelli delle confraternite di Bettona.
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